Nessun ordine del giorno perché mancava il numero legale, ma un semplice atto di indirizzo al segretario Silvio Lai affinché venga sostenuta con forza in sede di direzione nazionale la richiesta di una candidatura unica e autorevole della Sardegna nella lista del collegio Isole per le elezioni europee del 25 maggio. E' questa la conclusione della direzione regionale convocata a Oristano con un solo punto all'ordine del giorno, quello appunto delle candidature, anzi, della candidatura, per le Europee.
E' passata quindi, seppure senza un voto formale, la proposta del segretario Lai, ribadita peraltro da un ordine del giorno di cui era primo firmatario Thomas Castangia e condivisa, seppure con diversi distinguo, da tutti gli intervenuti nel dibattito, al quale ha partecipato, tra gli altri, l'ex governatore Renato Soru. Il partito democratico sardo punta dunque a una candidatura unica, forte e autorevole, che abbia il pieno sostegno della direzione nazionale, evidenziato magari con la posizione di capolista, e la capacità di raccogliere consensi anche fuori dall'isola, cioè in Sicilia, e anche fuori dal Partito democratico. In particolare nell'area che in Europa fa riferimento al Pse. Quasi il ritratto di Soru, che nel suo intervento è sembrato lasciare uno spiraglio alla possibilità di una sua candidatura.
In ogni caso, ha detto l'ex governatore, "se abbiamo un candidato lo candidiamo e poi tocca a lui cercarsi i voti". Comunque, ha puntualizzato, "nessuna discussione sulla candidatura con Capelli, Muledda o Maninchedda. Chiunque sia il candidato i voti li chiederà ai sardi, non a quei tre".