Sardegna al sesto posto in Italia per "povertà educativa" di bambini e adolescenti. Soprattutto perché scarseggiano gli asili e meno di un terzo (27%) delle strutture scolastiche ha un certificato di agibilità. Proprio quest'ultimo è il risultato peggiore in Italia. Isola in alto nella graduatoria a causa delle percentuali troppo basse: 12,6% di bimbi in carico ai nidi pubblici, 46,6% i minori che fanno sport regolarmente, 31,8% quelli che hanno visitato un monumento. Preoccupa inoltre il 24,7% il tasso di dispersione scolastica: la Sardegna in questo caso è al secondo posto, decisamente sotto la standard europeo.
Sono i principali dati del rapporto "La Lampada di Aladino – L'Indice di Save the Children per misurare le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia". Difficile in particolare la situazione dei servizi dedicati alla prima infanzia: solo 12,6 bambini su 100 (nella fascia di età 0-2 anni) sono presi in carico dagli asili pubblici della regione un dato ben lontano da quello dell'Emilia Romagna (26,5%) e ancor più dall'obiettivo del 33% stabilito dall'Ue. Migliore il dato relativo al tempo pieno, garantito nel 31,3% delle scuole primarie e nel 36,6% nelle secondarie di primo grado.
E fuori dalla scuola? Solo il 46,6% tra i bambini e gli adolescenti in Sardegna fa sport continuativamente (a fronte del 61,6% in Valle d'Aosta), mentre il 59,2% ha letto un libro. Soltanto il 31,8% dei minori nella regione ha visitato un monumento nell'ultimo anno.
"La scarsità di asili nido – dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children – in Sardegna, così come la pessima situazione delle strutture scolastiche è una grave privazione di opportunità educative per bambini e adolescenti, che sfocia in un tasso di dispersione scolastica in assoluto tra i più alti in Italia, un fenomeno ancor più preoccupante quando avviene in contesti già segnati da forti difficoltà economiche".







