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Non sussistono condizioni che possano giustificare allarmismi quali quelli espressi dal deputato Pili visto che nessuna decisione è stata presa e la Regione non si è ancora espressa". E' quanto precisa la Regione sulla denuncia del deputato Mauro Pili (Unidos) relativa al progetto della società Schlumberger Italiana SpA.

Il ricorso di Pili. E' stato depositato oggi il ricorso alla Commissione nazionale di valutazione ambientale contro gli air-gun nei mari della Sardegna. Lo rende noto il deputato di Unidos Mauro Pili, che spiega che è stato l'ex ministro Zanonato del governo presieduto da Enrico Letta a firmare il decreto, pubblicato alla vigilia di Ferragosto del 2013 nella Gazzetta Ufficiale Europea.
"Un ministro di Stato che nel silenzio assoluto – spiega Pili – espropria un pezzo di mare sardo per destinarlo con un decreto alla ricerca di petrolio, una società texana che poche settimane dopo presenta un progetto per cercare proprio davanti alla costa sarda centro nord occidentale il prezioso oro nero con un devastante sistema di bombe sismiche sottomarine".
Il parlamentare di Unidos parla di "un percorso amministrativo inaudito" e sollecita che "quel decreto va revocato perché immotivato e la procedura è viziata alla fonte".
Per il deputato sardo "è un fatto di una gravità inaudita e da oggi scatta la mobilitazione in tutti i comuni costieri interessati e non solo. Non possiamo accettare questo atteggiamento colonialistico dello Stato che continua scaricare sulla Sardegna tutte le aggressioni più gravi sia sul piano ambientale che economico".
"E' grave – incalza Pili – il fatto che la Regione non si sia ancora costituita presso la commissione Via per opporsi ad un progetto grave sia per l'impatto ambientale sia per le ricadute e i pericoli di una attività così invasiva sulla costa sarda.
Per questo motivo ho deciso di farlo in prima persona ben consapevole che occorre fare di tutto per evitare che si compia sino in fondo questo nefasto piano d'assalto dei mari sardi.
Abbiamo già avviato la costituzione di comitati spontanei ad Alghero, Porto Torres, Stintino, Sassari, Bosa, Villanova Monteleone, Magomadas, Cuglieri, Narbolia e San Vero Milis per contrastare in tutti i modi il progetto scellerato che riguarda un'area marina di 20922 km quadrati".
"Da qui al 6 luglio – conclude – sarà mobilitazione totale perché la Regione si costituisca e il ministero dell'Ambiente respinga il progetto".

La replica. In una nota la Regione precisa che il procedimento "è la VIA nazionale, di competenza del Ministero dell'Ambiente" nell'ambito del quale la Regione Sardegna "è chiamata ad esprimere il parere di competenza, mentre chiunque abbia interesse, può inviare le proprie osservazioni al Ministero dell'Ambiente entro 60 giorni dalla data di presentazione dell'istanza (7 maggio 2014)". L'assessorato della Difesa dell'ambiente – sottolinea ancora la Regione in una nota -, attraverso il servizio Savi "ha ben presenti le potenziali criticità connesse con la realizzazione del progetto", in tal senso" ha provveduto a pubblicare anche sul sito della Regione Sardegna la comunicazione relativa alla procedura che è in corso di svolgimento". La Regione fa sapere ancora che "il progetto è attualmente allo studio dei tecnici competenti e l'Assessorato della difesa dell'ambiente, nell'espletare l'istruttoria tecnica propedeutica all'espressione del parere di competenza, si avvarrà di tutte le capacità delle strutture e degli enti regionali di interesse per il progetto specifico, tenendo in debito conto quanto verrà espresso da parte delle amministrazioni locali coinvolte e di singoli cittadini o gruppi di portatori di interesse".


"Da qui al 6 luglio – conclude – sarà mobilitazione totale perché la Regione si costituisca e il ministero dell'Ambiente respinga il progetto".