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Sono riprese all'alba le operazioni di spegnimento del gigantesco incendio che da ieri pomeriggio, e per tutta la notte, ha interessato centinaia di ettari di superficie boscata fra Arbus e Gonnosfanadiga, alle pendici del compendio montano del Linas, nel Medio Campidano. Per tutta la notte le fiamme hanno continuato a levarsi alte su un fronte di due-tre chilometri, favorite dal vento di scirocco e dal caldo afoso.

Impossibile fronteggiarle con le squadre a terra, si è dovuto attendere il nuovo giorno per riprendere la lotta con il ritorno dei mezzi aerei. Due Canadair, altrettanti elicotteri e a terra Vigili del fuoco, Corpo forestale, Protezione civile e barracelli stanno spegnendo le fiamme residue ma si teme che vento e temperature alte inneschino nuovi focolai. L'incendio, che era partito ieri dalle campagne di Gonnosfanadiga, si è poi diretto spinto dal forte vento di scirocco verso le colline dietro Arbus, avvicinandosi alla pineta comunale e alle abitazioni. Le fiamme hanno ripreso vigore quando, al calar della notte, i due Canadair e i due elicotteri sono dovuti rientrare alla base. Le squadre a terra si sono dovute fermare e per tutta la notte l'incendio ha continuato nel suo percorso devastante verso i boschi di Sibiri, Rio Martini e Bidderdi, allontanandosi, con i cambi di vento, dalle vicinanze dell'abitato e della pineta comunale di Arbus. Per timore che il fuoco potesse arrivare sino alla costa, gli ospiti del campeggio Sciopadroxiu, fra Ingurtosu e Piscinas, sono stati allontanati, per poi rientrare quando il fronte dell'incendio è rimasto a qualche chilometro di distanza.

Le operazioni di spegnimento sono state coordinate dal comandante del Corpo forestale Giuseppe Delogu, presente sul posto sino a tarda notte e nuovamente sul campo questa mattina assieme al commissario Fabrizio Madeddu. Dall'elicottero della Forestale, che ha effettuato le ricognizioni dall'alto, è apparso uno scenario spettrale: un migliaio di ettari boscati (prevalentemente lecci e sughere) sono rimasti inceneriti, così come decine di orti. Danni alle strutture dell'agriturismo La Quercia. Centinaia gli animali selvatici morti.

Sbloccata la 131. Le fiamme che durante la notte hanno interessato la borgata di Sant'Anna a Marrubiu minacciando le case coloniche, sono sotto controllo ed è iniziata l'opera di bonifica delle squadre a terra. La Statale 131 Carlo Felice che collega Cagliari con Sassari è ora regolarmente percorribile.
Permane, invece, sempre nell'oristanese, un fronte di fuoco fra Santa Giusta e Palmas Arborea dove nelle campagne vi sono varie aziende agricole. Sul luogo hanno operato un Canadair e tre elicotteri. 

Due aziende distrutte. E' ancora tutto da verificare ma si ipotizza pesante il bilancio dell'incendio. Le famiglie sfollate, complessivamente un centinaio di persone, sono tornate tutte nelle loro abitazioni prima delle 9 dopo aver trascorso la notte nella palestra comunale di Marrubiu. Ma due aziende agrozootecniche sono state distrutte.
Le fiamme, partite prima della mezzanotte da un focolaio in zona Is Bangius hanno raggiunto la borgata minacciando le case.
A quel punto, mentre l'unità di emergenza coordinata dal sindaco del paese, Andrea Santucciu, provvedeva all'evacuazione delle famiglie in pericolo, è intervenuta a dare man forte a Vigili del fuoco, Forestale e Protezione Civile anche una task force di numerosi trattori con autobotte utilizzati nei campi e arrivati da Arborea. "Ci hanno salvato loro" ha raccontato questa mattina un giovane di Sant'Anna spiegando che sono stati proprio i cannoni d'acqua degli allevatori di Arborea a evitare che il fuoco raggiungesse la borgata. Nel frattempo era scattata anche la chiusura al traffico della Statale 131, con le auto dirottate su percorsi alternativi. La normalità è tornata solo alle 7:30, mentre scattava però il blocco della circolazione ferroviaria per consentire ai tecnici delle Ferrovie di controllare l'agibilità della linea.
Nella conta dei danni ci sono comunque due aziende distrutte.
Una è la Sarda Perforazioni, operativa da qualche anno proprio vicino alla stazione ferroviaria dismessa di Sant'Anna. Il fuoco ha bruciato auto e macchinari e distrutto il prefabbricato che ospitava gli uffici e le attrezzature. Per la famiglia del titolare sono state ore di paura: "Sono scappata con i miei tre figli sul cavalcavia senza poter far nulla per difendere la nostra azienda", ha raccontato la moglie del titolare davanti alle rovine di quella che era un'azienda florida che lavorava in tutta l'isola. A poche centinaia di metri il fuoco ha invece distrutto il fienile di una azienda zootecnica per un danno di almeno 20 mila euro oltre la struttura