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La Regione punta a riformare se stessa dopo decenni di tentativi andati a vuoto. Il primo passo è quello di riorganizzare la macchina amministrativa attraverso tre principi fondanti: flessibilità, collaborazione e mobilità.
Oggi la Giunta ha presentato la sua proposta contenuta in un disegno di legge di 14 articoli con i quali si modificano alcune leggi regionali.
Domani, alle 10, le norme verranno illustrate ai sindacati per la necessaria concertazione, poi il testo passerà all'attenzione del Consiglio per l'approvazione definitiva.
Contestualmente potranno partire le due fasi successive, la valutazione dei dipendenti e dirigenti e la riforma dell'apparato politico-istituzionale di Regione, enti e agenzie con la modifica della Statutaria. Per portare a compimento le proposte, la Giunta ha preventivato sei mesi di lavoro.
"In prospettiva c'è l'adozione di un testo unico – ha spiegato ai giornalisti l'assessore degli Affari generali Gianmario Demuro – In questo disegno di legge proponiamo di delegificare le procedure d'istituzione, modifica e soppressione delle 26 direzioni generali (compresi il centro regionale di programmazione e il programma transfrontaliero Eni-ex Empi), dei 127 servizi da 18 dipendenti in media e dell'articolazione organizzativa di livello non dirigenziale. Prevediamo di poter istituire un comitato di coordinamento delle direzioni generali e leghiamo la nuova dotazione organica al piano di programmazione triennale del fabbisogno di personale".

Nel ddl spariscono le posizioni dirigenziali di studio e ricerca sostituite con unità di progetto temporanee e interdisciplinari, viene introdotto l'unico comparto Regione e modificata la composizione degli uffici di gabinetto. E ancora: delegificazione dell'ufficio di rappresentanza a Bruxelles mentre la società dell'informazione torna in capo all'assessorato Affari generali.
Riguardo ai criteri per la valutazione dei dipendenti, l'assessore ha spiegato che "bisogna dare obiettivi chiari e raggiungibili e sono più fiducioso da questo punto di vista".
"La valutazione è un argomento difficile e serve molta trasparenza – ha aggiunto il governatore Francesco Pigliaru – Se oggi devo valutare un servizio è difficile capire quale è il lavoro che deve fare perchè magari è spezzettato. Invece occorre lavorare per processi e per strutture gerarchiche: per priorità e obiettivi e non certo per premiare o punire qualcuno".
Il presidente ha poi annunciato una verifica puntuale di quella che ha definito "una galassia di enti e agenzie delle quali vogliamo capire la produttività".