Soldi, tanti e subito, per non fermare neanche per un solo giorno il lavoro degli archeologi nel sito di Mont'e Prama (Cabras) che 40 anni fa restituì i maestosi giganti di arenaria esposti ora dopo lunghi e delicatissimi restauri nel Museo archeologico nazionale di Cagliari e nel Museo civico di Cabras. A chiederli è il deputato Mauro Pili, che sulla questione ha presentato una interrogazione urgente al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
"Fermare gli scavi di Mont'e Prama per mancanza di soldi sarebbe una follia e un delitto imperdonabile, perchè quel piccolo rilievo nel Sinis è il grande scrigno della civiltà nuragica", spiega il parlamentare sardo invitando il ministro a distogliere per un momento "lo sguardo strabico dello Stato" dal solito Colosseo e dalla solita Pompei per dare un'occhiata anche a Mont'e Prama. Il sito, secondo Pili, può e deve diventare il grande museo all'aperto della civiltà nuragica ma per questo non bastano i pochi soldi ora a disposizione, 140 mila euro già quasi finiti per lo scavo in atto da parte degli archeologi della Soprintendenza e dell'Università di Sassari e i 200 mila del progetto Arcus per una nuova campagna di scavi che dovrebbe partire nei prossimi mesi.
Notizie Mont’e Prama, Pili: "Pochi fondi, scavi a rischio”
Mont’e Prama, Pili: "Pochi fondi, scavi a rischio”
