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Battuta d'arresto al tavolo tecnico sugli esuberi di Meridiana. I sindacati accusano l'azienda di negare dati e informazioni preziosi per il prosieguo della trattativa e i vertici della compagnia hanno disertato l'appuntamento pomeridiano per la firma del verbale d'incontro.
All'esterno della palazzina che ospita il negoziato a Olbia, presidio rumoroso di un centinaio di dipendenti e momenti di tensione, gestiti al meglio dalla forze dell'ordine, quando un gruppo ha tentato di forzare i cancelli.
Al tavolo, in mattinata, erano presenti il direttore del personale Paolo Carcone e il dg di Meridiana Fly Ivano Pippobello e i rappresentanti sindacali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Usb, Ugl, Apm, Anpav. Tutte le sigle si sono scagliate contro l'atteggiamento della compagnia. "Questo management – denunciano – ha un unico obbiettivo: il licenziamento di 1.634 lavoratori attraverso l'utilizzo della controllata Air Italy. A questo punto chiediamo l'intervento delle istituzioni e chiamiamo i lavoratori alla massima mobilitazione".
"L'Ad – attaccano ancora i sindacati – ha volutamente disertato tutti gli incontri in procedura, mandando al tavolo rappresentanti aziendali con il solo mandato di non fornire risposte a tutti i chiarimenti richiesti e i dati utili al proseguo della procedura. Scaramella vuole chiudere comunque il confronto fra le parti coi licenziamenti, con o senza accordo.
La brusca battuta d'arresto che ha subito oggi la vertenza, noi la imputiamo esclusivamente alla condotta dell'Ad che persegue un unico obiettivo, il licenziamento di 1.634 lavoratori".