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La Finanziaria 2015 è da modificare e "non deve venir meno il sostegno dato agli atenei sardi in questi anni". Lo sostiene il rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis, in merito alle politiche attive a favore degli atenei sardi, nel corso dell'audizione sul provvedimento in Commissione Bilancio del Consiglio regionale.
"Non è più previsto il finanziamento della mobilità studentesca internazionale (3,2 milioni nel 2013) fattore formativo decisivo per inserire i nostri giovani nel contesto culturale internazionale ed indicatore di premialità per il Ministero – spiega Melis -. Il finanziamento per la ricerca subisce un ulteriore taglio di 7 mln sulla legge regionale 7/2007, pari a quello già subito nell'assestamento 2014, la somma stanziata per i due Atenei (5 mln) è del tutto inadeguata per dare continuità ai progetti in corso che stanno decisamente migliorando l'accreditamento nel sistema scientifico internazionale – aggiunge -. Inoltre il finanziamento per le borse di specializzazione mediche e non mediche viene quasi dimezzato passando da 11 mln nel 2014 a 6,9 mln creando una ulteriore penalizzazione nel diritto allo studio dei giovani ed alla formazione del capitale umano regionale".
Secondo Melis "l'Ateneo di Cagliari, anche grazie al sostegno lungimirante dell'amministrazione regionale ha fino ad oggi attenuato gli effetti delle politiche ministeriali e mantiene in equilibrio l'indice di solidità economica-finanziaria, parametro che il Ministero utilizza per consentire il recupero del turnover e per l'attivazione di corsi di laurea, ma l'introduzione del criterio del numero degli studenti regolari nell'attribuzione del finanziamento ministeriale fa emergere difficoltà strutturali negli atenei sardi e meridionali. Quanto meno nel breve periodo è molto difficile ridurre il numero degli studenti fuori corso quando, inoltre, i servizi per il diritto allo studio sono meno efficaci, determinando difficoltà nell'accesso agli studi e un forte tasso di pendolarismo, che non aiuta nella regolarità degli studi e penalizza l'attrazione di studenti da altre Regioni".