Sono ancora a piede libero, in attesa che si trovino le prove necessarie per accusarli formalmente del reato, i tre nuoresi presunti responsabili del tentativo di sequestro dell'ex moglie di un imprenditore oristanese, titolare di una nota catena di supermercati.
Da qui l'estremo riserbo su tutta la vicenda da parte della Questura oristanese sul blitz della Squadra Mobile che il 19 dicembre scorso avrebbe sventato il sequestro-lampo. Il questore, Francesco Di Ruberto, ha solo detto che il tutto è in mano alla Dda di Cagliari e che prima di ogni cosa viene "l'incolumità delle persone".
Nessun commento quindi dopo che il suo capo di Gabinetto aveva spiegato che non aveva "nulla da confermare" senza peraltro smentire la notizia. Dopo le informative è quindi in corso una indagine sulle tre persone, originarie del nuorese, finite nel mirino della Direzione distrettuale antimafia. Niente trapela quindi sul sequestro-lampo che ha fatto scattare il blitz e che sarebbe dovuto durare solo il tempo necessario a convincere l'ex marito della vittima a consegnare gli incassi prenatalizi dei suoi supermercati di Oristano, Cabras e Terralba.