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Nei prossimi giorni – la convocazione è per venerdì 20 ma probabilmente slitterà al 27 – il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, verrà convocato dal Consiglio dei ministri per discutere della richiesta di riesame del decreto dell'ottobre 2014 con cui il ministero della Difesa ha imposto la servitù militare nel deposito di Guardia del Moro, a Santo Stefano, nell'arcipelago di La Maddalena – il vincolo risale all'accordo Usa-Italia del 1972.
Si parla complessivamente di una servitù su 57 ettari (più le interdizioni nel tratto di mare), di cui 17 riferiti all'area del deposito, su un'estensione totale dell'isola pari a 300 ettari.
"Questa servitù – ha detto il governatore in Consiglio regionale, esprimendo anche preoccupazione per il prossimo libro bianco della Difesa che sarebbe stato scritto senza consultare la Regione – deve essere ricondotta all'interno di un quadro strategico di riduzione dei poligoni e riconversione duale di quelli esistenti, nel medio e lungo periodo. Visto che stiamo parlando di La Maddalena – ha aggiunto Pigliaru – credo che il Governo dovrebbe rimediare al grave danno fatto all'arcipelago con l'interruzione del percorso di sviluppo avviato con i lavori per il mancato G8, percorso che deve riprendere quanto prima".
Pigliaru è il quarto presidente sardo che si oppone all'imposizione della servitù militare a Santo Stefano: il primo fu Mario Melis nel 1986, poi Renato Soru nel 2008, quindi Cappellacci nel 2009 e ora appunto Pigliaru.