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Digiuno, e poi grandi quantità di alcolici in occasioni di feste o serate nei locali.
Obiettivo? Bere il più possibile senza il rischio di aumentare di peso. Un pericoloso "cocktail": si chiama drunkoressia ed è un nuovo disturbo alimentare, con conseguenze gravissime sulla salute, che colpisce in Italia almeno 300mila ragazzi fra i 14 e i 17 anni. Una emergenza che non risparmia i giovani sardi, come riporta l'articolo di Bernardo Carpiniello e Federica Pinna, della Clinica Psichiatrica dell''Università di Cagliari, pubblicato sul sito Sardegnamedicina.it che illustra i risultati preliminari di un'indagine condotta su un ampio campione di popolazione giovanile della Sardegna.
Si tratta del più ampio studio in quest'ambito condotto a livello italiano: ha coinvolto 3.067 studenti sardi, con una rappresentazione delle diverse realtà regionali. Dai dati preliminari dello studio, in fase di pubblicazione, emerge che il 19% del campione totale (il 37% delle donne) ha un rischio clinico di sviluppare un Dca (Disturbo comportamento alimentare), il 7,5% un rischio clinico elevato. Oltre il 65% dei ragazzi valutati fa uso di alcolici, circa il 25% almeno una volta alla settimana. Il 15% fa attualmente o ha fatto uso nel corso della vita di sostanze stupefacenti, per lo più cannabinoidi. Il 24% dei ragazzi ha messo in atto nell'ultimo anno comportamenti volti al controllo del peso prima, durante o dopo aver assunto bevande alcoliche (saltare i pasti o non mangiare per un'intera giornata e/o vomito autoindotto e/o eccessivo esercizio fisico). Circa il 12% dei ragazzi è risultato avere un rischio, da moderato a elevato, di incorrere in problematiche alcol-correlate.
"Nell'affrontare i Dca la Sardegna vive un ritardo gravissimo rispetto all'Italia e all'Europa, non essendo stata predisposta nel territorio alcuna struttura sanitaria pubblica o privata dedicata che utilizzi un approccio integrato e multidisciplinare per la prevenzione e la cura di queste patologie, come da linee guida internazionali – spiegano Carpiniello e Pinna -. I dati preliminari emersi dallo studio rappresentano un campanello d'allarme per le possibili conseguenze, sia legate al disturbo alimentare che all'uso di alcolici. Come fase conclusiva del progetto sono previsti degli incontri locali rivolti a genitori, insegnanti e studenti, con lo scopo di sensibilizzare gli stessi sulla problematica dei disturbi alimentari, illustrare e discutere i dati emersi dall'indagine".