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Gli operai del Parco Geominerario, dipendenti della Dalcas, hanno deciso di lasciare i presidi davanti all'Assessorato regionale del Lavoro, a Cagliari, e nell'aula consiliare del Municipio di Gonnosfanadiga.
Una decisione presa dopo lo sblocco degli stipendi annunciato dopo l'incontro di questa mattina a Cagliari tra l'assessore regionale del Lavoro Virginia Mura e i dirigenti della Ati Ifras (associazione temporanea d'imprese che comprende tre aziende, Ifras, Geoparco e Dalcas). "Speriamo che adesso gli accordi vengano rispettati – sottolinea l'Usb – e che gli stipendi vengano pagati regolarmente".
Dura la posizione dei lavoratori del Geoparco del Medio Campidano che per dieci giorni sono rimasti nel municipio di Gonnosfanadiga. "Ribadiamo che la lotta non è finita – scrivono in una nota – e non ci stiamo più ad essere dipendenti di un'azienda che non rispetta i lavoratori".
Allo stesso tempo i lavoratori chiedono "un autorevole intervento della Regione affinché la Dalcas venga allontanata immediatamente dalla gestione della convenzione Ati-Ifras". 

Dopo undici giorni e altrettante notti di occupazione in assemblea permanente della sala consiliare di Gonnosfanadiga, gli operai del Parco Geominerario residenti in comuni del Medio Campidano che lavorano per conto della ditta Alcas hanno messo fine alla protesta e hanno abbandonato a fine mattinata il presidio in municipio.
La decisione dopo l'incontro alla Regione di stamattina che ha dato esito positivo circa il pagamento degli stipendi da parte della ditta datrice di lavoro.
I 180 lavoratori dell'Alcas fanno parte dei 550 dell'Ati Ifras, il raggruppamento di imprese che lavorano nei cantieri del Parco Geominerario. Le maestranze auspicano adesso con un documento che la Regione si adoperi perché l'Alcas, "che non rispetta i lavoratori, venga allontanata immediatamente dalla Ati Ifras".
"Siamo stanchi – dicono i lavoratori in un breve comunicato – di avere a che fare con le solite ditte continentali che continuano a spolpare la nostra Regione".