Il comitato "Non bruciamoci il futuro", costituito nel 2010 contro la realizzazione di un nuovo inceneritore a Tossilo, e l' Associazione Zero Waste Sardegna, esprimono preoccupazione per le notizie secondo le quali la Giunta regionale starebbe per approvare il progetto per l'inceneritore che avrebbe già ottenuto il parere favorevole da parte del servizio regionale Savi.
Per questo prendono carta e penna e scrivono al presidente della Regione Francesco Pigliaru e alla Giunta. "Il progetto presentato dal Consorzio Industriale in liquidazione di Tossilo – scrivono – non risponde secondo noi alle reali necessità della Sardegna, ma al contrario rappresenta un pesante condizionamento per una gestione virtuosa dei rifiuti della Sardegna, una reale minaccia per lo sviluppo del territorio e per la salute dei cittadini. Gli effetti, a 20 anni dall'installazione dell'impianto di incenerimento, alle persone e alle aziende non sono mai stati indagati veramente nonostante i vari allarmi lanciati della Asl compreso l'allarme della presenza di diossine nel Marghine correlato all'inceneritore".
Il comitato e l'associazione contro l'inceneritore di Tossilo denunciano anche irregolarità nell'iter del progetto.
"Sollecitiamo – prosegue la lettera – la sua presa in carico del progetto e chiediamo la massima tutela degli interessi delle nostre comunità e dei sardi tutti, affinché lei e i suoi assessori non vi rendiamo corresponsabili di un ulteriore scempio del territorio con grave sperpero di risorse pubbliche.
La presenza di una nuova politica di smaltimento, raccolta differenziata, la presenza nel territorio di strutture funzionanti, la disponibilità sul mercato di nuove tecnologie per il riciclo, consentirebbero in Sardegna un percorso virtuoso conosciuto nel mondo come "Strategia rifiuti zero" azzerando i costi e i danni dell'incenerimento".
La presenza di una nuova politica di smaltimento, raccolta differenziata, la presenza nel territorio di strutture funzionanti, la disponibilità sul mercato di nuove tecnologie per il riciclo, consentirebbero in Sardegna un percorso virtuoso conosciuto nel mondo come "Strategia rifiuti zero" azzerando i costi e i danni dell'incenerimento".