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"Sulla sanità sarda territori e lavoratori rischiano di pagare un ticket sociale e lavorativo salato per colpa della politica. I troppi rinvii sul riordino della sanità e del socio-sanitario dell'Isola, sulla riforma vera che non esiste ancora, sull'integrazione del sistema con i medici di famiglia e il welfare territoriale, rischia di far pagare a cittadini territori e lavoratori un ticket pesantissimo", lo sostiene il segretario generale Cisl Fp Davide Paderi.

"Finché la salute non diviene una presa in carico come servizio rispetto ai bisogni territoriali, alla sua effettiva modernizzazione e non invece un Risiko di potere che guarda al passato e ai suoi equilibri – ha aggiunto Paderi – nulla o poco cambierà. Le ricette di cambiamento sono semplici ma richiedono coraggio e lungimiranza, per non subire tagli che scendono da Roma. Ci sono oltre 25.000 lavoratori che ruotano attorno alla salute, all'assistenza e alla prevenzione dei sardi e che aspettano la riforma, un posto di lavoro stabile e non l'ennesima proroga o una valorizzazione professionale.

La Giunta Pigliaru deve mettere la marcia avanti e aprire confronti veri e non rinviare questo tema primario e strategico per la qualità della vita in tutti i territori e per dare salvaguardia al lavoro, spesso precario ma che mette in campo valide professionalità e passione".