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Dopo aver vinto la Supercoppa e la Coppa Italia, la Dinamo Sassari è pronta alla sfida scudetto con Reggio Emilia, al via domani, per tentare la tripletta, impresa che nemmeno il coach Meo Sacchetti sembra avesse sognato. "E' una bella vigilia, pensavo di andare in vacanza invece abbiamo conquistato questa finale storica per tutti noi – ha detto il tecnico in conferenza stampa -. Sono contento perché è la prima volta che in finale vanno due squadre che non hanno mai vinto, perché Menetti è un allenatore giovane e perché, comunque vada, dopo questa finale, il titolo andrà a una squadra che non ha mai conquistato lo scudetto". "È un risultato storico – ha affermato il presidente della Dinamo, Sardara – perché Sassari e la Sardegna non sono mai arrivati fino a qui. E' il lavoro di una grande squadra, intesa in senso ampio, che va oltre quella che scende in campo, oltre lo staff tecnico". "Sono rimasto stupito – ha anche sottolineato – dalla delusione di gara 6 contro Milano, ho percepito un'amarezza che andava oltre la partita Dobbiamo vivere con razionalità questo periodo perché il nostro sistema vive sull'entusiasmo e questa è una stagione che era già incredibile.
Reggio – ha avvertito poi – non è una squadra facile e l'ha dimostrato nella serie con Venezia".
Infine uno sguardo al futuro: "Il vero messaggio agli azionisti è che, comunque andrà la finale, al termine di questa stagione dovremo iniziare un nuovo ciclo. Questo non significa che resettiamo tutto, anzi. Abbiamo fatto programmazione tecnica ed economica dal 2011 al 2018, sarebbe banale tenere in piedi quel progetto anche dopo aver centrato molti degli obiettivi prefissati. Sappiamo che tra questi è prioritario il nuovo palazzetto: per la finale purtroppo molti non riusciranno ad acquistare i biglietti".