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Dopo il trapianto di epitelio pigmentato, un'altra tecnica rivoluzionaria per l'oculistica arriva in Sardegna ed è il San Giovanni di Dio di Cagliari il primo ospedale a tagliare il traguardo. Avviati interventi in 3D su cataratta e retina, senza ausilio del microscopio, ma guidando gli strumenti chirurgici semplicemente guardando un maxi schermo in sala operatoria. Ieri il primo, eseguito dall'equipe di Enrico Peiretti, responsabile del Centro di retina medica del San Giovanni di Dio. Altri interventi sono stati eseguiti per tutta la giornata anche dal direttore della Clinica oculistica dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Maurizio Fossarello, e Marco Mura, docente all'Università di Amsterdam.
"Si tratta di un'altra giornata importante per la nostra struttura – dice il commissario straordinario dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino – Ci confermiamo centro di alta specializzazione. Con i nostri presidi del San Giovanni di Dio e del Policlinico Duilio Casula di Monserrato ormai siamo un punto di riferimento per la sanità non solo sarda ma italiana". La microchirurgia oculistica prevede dall'inizio degli anni '80 l'utilizzo di un microscopio che ha la funzione di ingrandire e illuminare le varie parti dell'occhio in modo da consentire al chirurgo di effettuare tutte quelle micro manovre che altrimenti non sarebbero possibili. "Da circa due anni – spiega Peiretti – la scienza e la tecnologia stanno studiando una metodica che permette, attraverso l'utilizzo di una fotocamera ad altissima risoluzione, di poter registrare tutti i più piccoli dettagli dell'occhio per poi trasmetterli in tempo reale a un monitor speciale che trasmette in tre dimensioni".
Il sistema permette di rendere partecipe tutta l'equipe di sala operatoria durante l'intervento oculare, ma soprattutto di ingrandire in maniera mai vista prima tutti i dettagli dell'occhio. Il che consente interventi più veloci, meno traumatici, estrema sicurezza e percentuali di riuscita altissime, riducendo i rischi e le complicanze.