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"La affermazioni dell'assessore Firino rappresentano il tipico esempio di chi fa finta di non capire e fa orecchie da mercante sul tentativo di introdurre, tra le maglie della nuova legge sulla scuola, l'obbligo di adottare i programmi all'educazione gender che già in tante altre parti di Italia stanno generando preoccupazione e proteste da parte di tanti genitori e associazioni familiari". Lo sostiene il consigliere regionale del Psd'Az, Marcello Orrù, che replica all'assessore dell'Istruzione, Claudia Firino, sulla vigilanza della Regione contro le discriminazioni.
"La riforma rende obbligatorio inserire nei piani formativi i progetti dedicati alle pari opportunità tra cui le cosiddette lezioni all'affettività che in quasi tutti i casi sono sempre trattate e proposte dalle associazioni omosessuali in modo ideologico e fazioso – attacca l'esponente dell'opposizione – Così si mira a far entrare in modo subdolo e celato da apparenti buoni motivi, teorie molto discutibili e spesso all'insaputa dei genitori, anche grazie a progetti finanziati da qualche Comune.
Con l'apparente scusa di abbattere le discriminazioni e di promuovere l'uguaglianza dei sessi, si cerca al contrario di negare le differenze e si introduce la nozione di arbitrarietà dei generi. In tante scuole – ricorda Orrù – sono stati distribuiti per esempio libri di favole per bambini finalizzati ad affermare che ogni rappresentazione storica della differenza dei sessi è stata fondata su un pregiudizio e che il maschile e il femminile non trovano origine in natura ma sono costruzioni sociali, storiche ed ideologiche da combattere. Un pericolo che non va affatto sottovalutato e intorno al quale – avverte il consigliere sardista – occorre immediatamente che le famiglie e le istituzioni vigilino e tengano gli occhi aperti".