Dal 2016 la lingua sarda entrerà nei programmi Rai. È la rassicurazione con cui il senatore sassarese del Pd, Silvio Lai, ha risposto alle sollecitazioni dell'istituto "Camillo Bellieni" di Sassari e del Coordinamento degli operatori di lingua e cultura sarda (Colcs).
A diffondere la notizia è proprio l'istituto Bellieni che nei giorni scorsi, assieme al Colcs aveva scritto a Franco Siddi, componente del Cda Rai, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a quello del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e ai parlamentari sardi, tra i quali Lai. La missiva invitava tutti i destinatari a prendere posizione sul mancato inserimento del sardo nelle trasmissioni della radio-televisione pubblica.
Il senatore sassarese scrive di essere "compiaciuto per essere stato chiamato in causa con toni non strumentali, in particolar modo dopo il violento attacco mediatico subito assieme col collega Luigi Cucca sull'esito della votazione in Senato per l'emendamento di riforma della Rai". Secondo il parlamentare, "il tema del sardo nella tv di Stato era stato già affrontato e risolto grazie al suo lavoro e a quello di altri senatori sardi in merito al contratto di servizio della Rai, con la consapevolezza che le risorse si sarebbero potute trovate in questa sede". L'emendamento presentato un anno fa da Lai e Cucca come primi firmatari e dal senatore Ignazio Angioni, condiviso dal relatore Salvatore Margiotta e approvato dalla Commissione di vigilanza Rai, prevede che nel nuovo contratto di servizio siano inseriti, oltre alle trasmissioni in lingua friulana per la regione Friuli Venezia Giulia, anche programmi di lingua sarda per la Sardegna.
Cultura In Rai trasmissioni in limba dal 2016
In Rai trasmissioni in limba dal 2016






