Nel primo giorno dello sciopero della fame dei lavoratori della Saremar in lotta contro i licenziamenti, assemblee a Santa Teresa di Gallura e La Maddalena per richiamare l'attenzione sulla vertenza occupazionale che coinvolge oltre 200 marittimi della compagnia di navigazione controllata al 100% dalla Regione.
A bordo dei traghetti Ichnusa, Caprera e Santo Stefano, dove i dipendenti stanno attuando la protesta, anche il deputato di Unidos Mauro Pili, che assieme ai marittimi ha issato la bandiera dei Quattro Mori sul ponte della motonave Santo Stefano.
"Lo sciopero della fame è un gesto estremo contro una Regione vigliacca che mette per strada centinaia di famiglie per perseguire gli affari di privati – attacca il parlamentare sardo – Una politica regionale latitante e complice che sta devastando la continuità territoriale per le isole minori. Questo gesto estremo deve far riflettere e costringere la Regione a salvare la Saremar e impedire che i pirati del mare mettano le mani anche sulla continuità per le isole minori. Sostenere, come sta facendo la Regione, l'impossibilità di mantenere pubblica la continuità per le isole minori e per la Corsica è semplicemente la strada più facile – denuncia Pili – per svendere le rotte, tutto questo deve essere impedito".
Secondo il deputato di Unidos, "ci sono tutte le possibilità per salvare la compagnia e non licenziare i lavoratori. Per questo abbiamo suggerito un percorso puntuale e definito con richiami chiari e codificati per affrontare il salvataggio della Saremar".
Regione Saremar, primo giorno di sciopero della fame
Saremar, primo giorno di sciopero della fame







