servit-and-ugrave-cappellacci-contro-pigliaru-and-ldquo-nessun-risultato-da-dismissioni-and-rdquo

"Perfino una forza politica come la nostra, che è lontana anni luce dall'antimilitarismo di una certa sinistra e dalla logica delle dismissioni senza riconversioni, non può non stigmatizzare l'atteggiamento succube di una Giunta che in un anno e mezzo ha ottenuto un solo risultato, peraltro negativo: il ripristino della servitù militare nell'isola di Santo Stefano". Lo afferma il coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna, Ugo Cappellacci, nel giorno del campeggio antimilitarista in svolgimento a Cagliari nell'area parco di Monte Urpinu.
"Otto mesi fa il presidente disse che era imminente la sua convocazione in Consiglio dei Ministri e invece il Governo è andato avanti per conto suo, mentre i ministri continuano a frequentare la Sardegna solo nei resort e a snobbare le sedi istituzionali – attacca Cappellacci -. Dopo aver aperto tavoli inconcludenti, propinato all'opinione pubblica comunicati stampa in cui si parla delle solite interlocuzioni e aver pronunciato in ogni occasione la parola riequilibrio, Pigliaru rimane con un pugno di mosche in mano e l'unico passo compiuto è all'indietro.
Ci faccia capire in quale direzione dovrebbe andare questo riequilibrio, perché – conclude – se fosse quella di un ampliamento delle servitù, film già visto proprio con governi nazionali di sinistri, perfino noi che siamo vicini ai militari e lontani dai centri sociali, saremmo contrari". 

"Ci vuole una gran faccia tosta ad accusare il governo regionale di essere succube sulla questione delle servitù militari. Tanto più se ti chiami Ugo Cappellacci e, durante i tuoi cinque anni di governo, hai portato a casa zero risultati su questo tema risultando perfino dannoso". Così il capogruppo del Partito Democratico Pietro Cocco, replica alle accuse lanciate dall'ex presidente della Regione.
"È grazie al non fatto e non detto di Cappellacci se il presidente Pigliaru è dovuto ripartire da sotto zero nel confronto con lo Stato ma Cappellacci finge di dimenticarlo – attacca Cocco – Come spera che i sardi abbiano rimosso il suo disastroso quinquennio e la totale inerzia sul problema delle servitù militari? Solo per citare un esempio: le esercitazioni militari Nato, da anni, vengono approvate dalla Difesa nonostante il parere sempre negativo della Regione attraverso il Comitato paritetico. Ma quando è stato registrato l'unico parere positivo del Comi.pa. sulle esercitazioni? Quando era presidente Cappellacci. Sotto quale presidente sono scaduti gli accordi sulle dismissioni di beni militari che erano stati siglati ai tempi di Soru? All'epoca di Cappellacci, e si è dovuto ripartire da capo. Per non parlare del rinnovo della servitù su Santo Stefano, un'altra dimenticanza dell'ex presidente di cui oggi la Sardegna paga le conseguenze".
"I tavoli e le interlocuzioni che Cappellacci disprezza tanto sono faticosi e forse lenti, ma portano a risultati – conclude – come l'interruzione delle esercitazioni nei poligoni sardi dal 1 giugno al 30 settembre e come il fatto che le esercitazioni, come l'operazione Trident, in corso (bocciata dalla Regione nel Comi.pa.), hanno un impatto sempre minore sui territori coinvolti".