l-and-rsquo-isola-dei-ristoranti-653-ogni-110-mila-abitanti-nel-podio-in-europa

Seicentocinquantatre imprese di ristorazione ogni centomila abitanti. Un numero che fa entrare la Sardegna nel podio europeo del settore. Il confronto è con gli Stati: l'isola batte l'Italia e, nel vecchio continente, è seconda soltanto al Portogallo. Merito soprattutto dei ristoranti: sono 5.278 e battono numericamente i bar che invece sono 5.056. Lo dice uno studio di Confcommercio.
"Il sorpasso – spiega il report sul settore in Sardegna – è frutto di un'evoluzione del mercato che si è accompagnata al cambiamento del sistema delle regole grazie ai quali gli imprenditori privilegiano di qualificarsi come ristoranti, anziché bar, per disporre di maggiori gradi di libertà commerciale. A ciò si deve aggiungere che la revisione della classificazione delle attività economiche ha incluso le imprese che svolgono attività di pasticceria e gelateria nella categoria ristoranti".
Una trasformazione legata anche alla crisi. "Ha inciso – rileva l'analisi – sul numero delle imprese con 309 chiusure di saldo negativo del 2014, soprattutto bar, e questo trend in diminuzione sta incidendo anche nel 2015 con un saldo negativo al 30 settembre di 318 chiusure, rispetto alle 309 del 2014".
Un boom, dunque per i ristoranti. Anche se la spesa media annuale in Sardegna per i consumi alimentari fuori casa è inferiore rispetto alla media nazionale del 28,9%.
L'approfondimento di Confcommercio analizza anche l'evoluzione dei bar. Si beve, ma dagli anni Ottanta in poi si mangia, anche parecchio. Prende consistenza un nuovo format di esercizio chiamato "lunch bar" che rappresenta un ponte tra la formula bar e quella del ristorante per soddisfare le esigenze alimentari del pranzo di milioni di persone. Poi c'è l'ulteriore step: il bar che intrattiene. Magari con la musica dei deejay e altre forme di spettacolo.
"Assistiamo a forti cambiamenti per i quali il periodo di crisi degli ultimi anni è stato un acceleratore dei processi di trasformazione. Questo impone a tutti gli operatori di settore, ma in generale a tutti gli operatori economici, una maggiore e più efficace capacità di adattarsi ai cambiamenti – dice il presidente di Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò – La professione del barista e del ristoratore richiede un livello di professionalità sempre più alto a cui sommare una capacità imprenditoriale particolarmente raffinata in cui anche gli eventi di moda e di tendenza devono essere tenuti costantemente sotto osservazione".