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Per valore delle infrastrutture la Sardegna è undicesima, a metà classifica, a livello nazionale. E negli ultimi quindici anni l'isola non ha speso meno degli altri territori. Ma c'è un gap ancora da colmare: strade, ferrovie e reti idriche spingono l'isola al quartultimo posto in Italia. E la Sardegna è al quarto posto in Italia per incompiute: 67 opere per un valore di 173 milioni. Nell'elenco strutture idriche, ma anche un autodromo ad Arborea, un centro ipoclimatico sul Monte Arci e la riqualificazione del parco di Is Arenas a Quartu.
Sono alcuni dei dati emersi questa mattina nel corso della presentazione di una ricerca realizzata dalla Cna Sardegna e dal Cresme sulla dotazione infrastrutturale della Sardegna.
Altri dati negativi. Le opere pubbliche costano di più e si realizzano in tempi più lunghi: 1,2 anni il ritardo medio nell'esecuzione dei lavori rispetto ai dati previsti. Con l'11 per cento dei contratti appaltati che vengono rescissi o sospesi.
Arretrano anche gli investimenti di comuni e province: 500 milioni, praticamente la metà rispetto al miliardo del 2006. E ancora. In ritirata gli investimenti delle imprese a partecipazione pubblica: solo il 23% della spesa complessiva rispetto al 35,3% del centro nord. Dai vertici di Cna un avvertimento: una beffa per la Sardegna se nel documento pluriennale di pianificazione in discussione col Governo la Sassari Olbia dovesse essere l'unica opera strategica.
Le soluzioni? Decisivo, per l'organizzazione, il confronto con lo Stato. Obiettivo: portare al tavolo con l'Europa il riconoscimento dello stato di insularità. Un'altra chance, secondo i vertici di Cna, potrebbe arrivare dal riordino del sistema delle autonomie locali. Puntando a realizzare in Sardegna una cabina di regia unica in materia di opere pubbliche e gare d'appalto. "La Sardegna- spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretari regionale Cna- non può permettersi che ai ritardi infrastrutturali si sommi il disimpegno dello stato su partite essenziali come energia, metano e progetti di investimento sulla chimica verde".
Piras e Porcu chiedono uno sforzo in più sui trasporti. "La Regione – concludono i vertici di Cna – si doti di un piano di specializzazione dei porti e di integrazioni degli scali aeroportuali".