"Ad Olbia il treno veloce si è inchiodato. Non si è più mosso. Viaggio inaugurale su quella tratta con una figuraccia senza precedenti. Dopo 45 minuti di attesa, tutti i passeggeri sono stati fatti scendere". Ne dà notizia il deputato di Unidos, Mauro Pili, che ha postato su Facebook le immagini "dell'ennesima figuraccia del treno pseudo veloce".
"Una vergogna invereconda – attacca Pili – cialtroneria a buon mercato. Tutti i passeggeri vengono fatti scendere dal treno veloce che si è inchiodato e non parte. Passeggeri infuriati vengono spostati dopo un'ora sul vecchio, ma efficiente pendolino. Una figura senza pudore. Alla faccia dei pasticcini, degli 80 milioni spesi e tutto il resto. Ecco la continuità di cui parlava Renzi alla Leopolda ieri. Merito suo e di Pigliaru".
"Dopo questa ennesima figuraccia – prosegue il parlamentare – emerge in tutta la sua gravità la superficialità e l'irresponsabilità di una Regione inadeguata che mette a rischio il trasporto ferroviario solo per propaganda. Una disfatta su tutta la linea che dovrebbe portare immediatamente alle dimissioni del più fallimentare assessore ai trasporti della storia autonomistica. Pigliaru continuerà ad essere complice di questo ennesimo fallimento se continuerà ad avvallare questa vergogna ciclopica".
"Ecco il vero gufo della Sardegna: Renzi. Ancora riecheggiavano le parole deliranti del premier, che ha incoronato se stesso e Pigliaru, patroni dei trasporti, quando il treno cosiddetto veloce si è bloccato ad Olbia". Lo afferma Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale.
"É accaduto a poche ore dalla pomposa inaugurazione del presidente della Regione: lo stesso che in due anni ha cancellato la continuità aerea per le rotte minori e fatto perdere all'isola 22 tratte low cost – aggiunge l'esponente dell'opposizione -. Mentre si sprecano le passerelle ed i proclami, i risultati sono assolutamente lontani. Un tempo le parate di regime celebravano treni in orario o aerei che giravano in circolo. Ora si fanno senza treni e aerei. É il regime Annuncista".
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