"Non lasciamo soli gli operai della ex Ila di Portovesme, oggi Port.Al. a seguito dell'acquisizione delle strutture da parte dell'imprenditore iglesiente Ninetto Deriu, i cui ammortizzatori sociali scadranno nel giugno prossimo". E' l'allarme lanciato dal capogruppo dell'Udc Gianluigi Rubiu e dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci.
"La troppa incertezza sul piano industriale della fabbrica mette a rischio – denunciano i due esponenti dell'opposizione – il futuro di quanti in quel rilancio avevano creduto, accarezzando la possibilità di ritornare presto al lavoro. Ma quel sogno oggi rischia di sfumare, a causa dell'indifferenza di certa politica che non ha mosso un dito per favorire la ripartenza di quel pezzo di industria".
Rubiu e Locci chiedono di capire "che fine ha fatto il piano industriale e, soprattutto, cosa ha in mente la Giunta regionale per non lasciare in mezzo a una strada le maestranze, da anni senza lavoro e a un passo dal non poter più disporre del sostegno economico".
Nei primi undici mesi del 2015 molti dei nuovi contratti a tempo indeterminato sono stati instaurati attraverso la fruizione dell'esonero contributivo: in Sardegna sono esattamente 26.903. E' quanto emerge dall'Osservatorio sul precariato dell'Inps che testimonia una ripresa dei livelli occupazionali nell'Isola.
L'Osservatorio rileva anche un lieve decremento, pari allo 0,4 %, delle cessazioni dei contratti a tempo indeterminato (+1,9% è il dato nazionale), e una diminuzione (per una variazione del -4,1%) delle cessazioni dei rapporti a termine.
Quindi nel complesso in Sardegna le cessazioni diminuiscono nel periodo di tempo considerato del 3,1% (da 95.969 a 92.609), mentre a livello nazionale aumentano del 2,1%. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è positivo: 12.890.
Per quanto riguarda i buoni lavoro, nei primi undici mesi del 2015 risultano venduti in Sardegna 3.484.005 voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto al corrispondente periodo del 2014, dell'80,8%. La variazione media nazionale è pari al 67,5%.