chiara-vigo-non-si-arrende-and-ldquo-museo-del-bisso-deve-vivere-and-rdquo

"L'arte del Bisso è di tutti, custodita nel Monte Granatico, ricco di storia, luogo di incontro e confronto accessibile a chiunque gratuitamente". E' amareggiata ma decisa a non arrendersi Chiara Vigo, di Sant'Antioco, nel Sulcis, ultimo e unico maestro di Bisso.
Commendatore della Repubblica Italiana, pluripremiata e, con la sua antichissima maestria, candidata Patrimonio Immateriale dell'Umanità all'Unesco.
All'indomani della petizione lanciata da Mariagrazia Cucinotta su Change.org per chiedere di salvare la sua arte e le opere, raccoglie l'invito dell'ANSA per commentare le tante iniziative in suo favore. "Ringrazio Mariagrazia Cucinotta, bravissima attrice e anima bella e la aspetto a Sant'Antioco.
Sono commossa – ammette – dall'affetto e la solidarietà che mi hanno fatto sentire da tutto il mondo, intellettuali, artisti, musei, università. Speriamo che prevalga il buonsenso e che l'amministrazione comunale faccia un passo indietro".
Nella petizione l'attrice siciliana chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di intervenire per non far chiudere il museo dove Chiara Vigo conserva la tradizione e la perpetua. "Una donna singolare: depositaria di un antico sapere detenuto dalla notte dei tempi dalla sua famiglia e legato ad una fibra unica e rara, il Bisso di Mare – scrive Mariagrazia Cucinotta – queste conoscenze ancestrali le mantiene in vita e da anni raccoglie i suoi preziosi manufatti nel Museo di Montegranatico". Dieci anni fa alla luce della notorietà raggiunta l'amministrazione comunale le ha messo a disposizione in comodato d'uso gratuito l'immobile per creare l'Eco museo del Bisso, la preziosissima seta del mare estratta dalla Pinna Nobilis, senza uccidere il mollusco e con una maestria 'sacra' trasmessa di tessitrice in tessitrice per secoli. Veri e propri maestri di Bisso, la fibra naturale dai riflessi d'oro citata anche nella Bibbia.
"Alla vigilia di Natale, il Comune ha chiesto di sgomberare il locale adducendo motivi di sicurezza dell'impianto elettrico strutturale senza peraltro indicare una soluzione alternativa", riferisce Ettore Fenu, il suo legale. Subito si sollevano segnali e iniziative di solidarietà. Contro il rischio di chiusura del Museo del Bisso il gruppo su facebook ha organizzato per domenica alle 16:30 un flash mob nella piazza del Monte Granatico. Il 29 gennaio alle 16:30, poi, il sindaco Mario Corongiu ha promosso un incontro pubblico dove risponderà ai cittadini anche su questo caso in aula consiliare. Il laboratorio tra antichi telai e i preziosi manufatti è da anni un vai e vieni di persone, turisti, appassionati, giornalisti, documentaristi, artisti da tutto il mondo.
"Stamattina sono qui gli scolari delle elementari – racconta la Vigo – stiamo lavorando ad un progetto sul trasferimento dei colori dalle piante alle fibre naturali, in particolare canapa, lana e lino". Quindi un accorato appello. "Mi auguro che prevalga il bene della comunità. Il museo del Bisso – sottolinea l'artista – è una attrazione che crea un indotto e contribuisce all'economia di un territorio a grande vocazione turistica per la bellezza del paesaggio e delle coste e la sua storia. Il Sulcis necessita di idee, visioni lungimiranti e fatti concreti". Lei c'è. Il Comune ora batta un colpo.