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È stato stroncato da un malore mentre la casa prendeva fuoco. Peppino Dore, 85 anni, pensionato di Thiesi, è morto così. Una nipote l'ha trovato in soggiorno, riverso sulla poltrona, accanto al caminetto, la copertina aggredita dalle fiamme, lui ustionato al braccio e sul lato del corpo. La donna si è fatta largo nella stanza invasa dal fumo, ha aperto le finestre, ha chiamato i soccorsi.
L'uomo è stato trascinato lontano dall'incendio, sdraiato nel corridoio dell'appartamento, in cui viveva da solo, per tentare di rianimarlo, ma niente da fare. L'incidente risale a stamattina. Peppino Dore abitava in via Demartini. Alla solitudine non aveva rinunciato neanche ora che stava poco bene.
Il fratello Antonio, due anni più piccolo, e la famiglia di quest'ultimo l'avevano esortato a trasferirsi da loro, ma non c'era stato verso.
I parenti si occupavano di lui comunque. Come ogni mattina, la nipote gli ha telefonato. Non avendo ricevuto risposta, si è precipitata a casa sua, si è resa conto di quanto accadeva e ha lanciato l'sos. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Sassari e i carabinieri della compagnia di Bonorva. Il medico di base ha constatato il decesso per cause naturali.
La morte di Peppino Dore ha suscitato grande commozione in paese. Simpatico e gioviale, aveva lavorato a lungo nella cooperativa casearia. Per curiosità più che per necessità era andato a lavorare anche oltre Tirreno, in Piemonte, sempre per occuparsi di formaggio.
Grande divoratore di libri, non aveva studiato ma era considerato da tutti un uomo colto. "Era la memoria storica del paese, sapeva tutto delle genealogie delle varie famiglie e della storia di Thiesi, ma anche i nomi sardi di piante e animali", raccontano alcuni uomini più giovani di lui. "Voleva stare da solo", dice telegraficamente il fratello con gli occhi gonfi per la commozione.