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E' di nuovo scontro tra il Comune di Oristano e il presidente del movimento indipendentista Meris Salvatore 'Doddore' Meloni sull'uso della lingua sarda negli atti della pubblica amministrazione. Ieri, davanti al giudice di Pace, l'avvocato dell'amministrazione comunale si è opposto alla richiesta di nominare un interprete avanzata dal difensore di Doddore, Cristina Puddu.

La vicenda è approdata in Tribunale a seguito del ricorso presentato da Meloni per ottenere l'annullamento di una multa dei vigili urbani per occupazione non autorizzata di suolo stradale, che gli era stata notificata soltanto in italiano. Il giudice si è riservato di decidere, ma secondo Doddore e il suo avvocato la decisione è scontata e il giudice dovrà nominare un interprete.

E' di pochi giorni fa, infatti, la pubblicazione della sentenza con la quale la Corte di Cassazione ha ribadito il diritto di Meloni, e di ogni sardo, ad essere interrogato o esaminato in lingua sarda e anche ad avere una copia in limba dei verbali di udienza e di ogni atto del procedimento che lo riguardi, annullando con rinvio una ordinanza del Tribunale di Oristano che non riconosceva questo diritto.

E nel frattempo anche il Tribunale di Oristano si è adeguato. Lo scorso 28 ottobre, su specifica richiesta dell'avvocato Puddu, ha riconosciuto la nullità della citazione notificata a Meloni nella sola lingua italiana e rinviato a lunedì prossimo 8 febbraio il processo per una vecchia accusa di minacce che lo riguardava, disponendo contestualmente la nomina di un interprete.