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Resa nei conti nel Pd sardo oggi a Oristano, dove è stata convocata la Direzione regionale con all'ordine del giorno la situazione politica dopo le recenti spaccature nella segreteria. Il segretario regionale Renato Soru – arrivato per la prima volta in ritardo alla Direzione regionale convocata alle 9.30 nella sede di via Canepa e subito scusatosi – non ha fatto neanche mezzo passo indietro rispetto alle accuse di conduzione personalistica del partito.

La sua relazione è una sfida alla minoranza rappresentata dall'area popolare riformista che fa riferimento a Paolo Fadda e Antonello Cabras, oggi assenti. "La politica – ha detto Soru in apertura dei lavori – non è un patronato per le nostre carriere individuali. Abbandoniamo gli stagni, per discutere le nostre visioni per la Sardegna e l'Italia di domani". "Questo – ha aggiunto Soru – è lo sguardo che ci guidato finora e questo è quello che continuerò a fare, se me lo lascerete fare".

Antonello Cabras e Paolo Fadda, leader della minoranza interna che ha tolto il sostegno al segretario del Pd Renato Soru, non erano presenti stamani alla Direzione regionale convocata ad Oristano, ma i big dell'Area Popolare Riformista c'erano un po' tutti e la replica alla sfida di Soru è stata immediata e decisa. Ci ha pensato Giacomo Spissu, che ha messo subito le cose in chiaro.

"Il segretario valuti se ci sono le condizioni per continuare a governare il partito", ha detto l'ex presidente del Consiglio regionale spiegando che dal Piano casa alla questione energia sono mancate le condizioni di condivisione e di fiducia e che l'Area popolare riformista "non ha alcun vincolo a sostenere questo segretario". Sulla stessa scia l'intervento del deputato Siro Marroccu, per la minoranza esterna che fa riferimento a Ignazio Angioni: "Siamo disponibili a una soluzione unitaria, ma non a sostituire nella maggioranza quelli che ne sono usciti".