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Oltre 200 controlli, 5 contravvenzioni e 8 denunce. E' il bilancio dell'attività di controllo portata a termine dal Corpo forestale durante la stagione di pesca dei ricci di mare per prevenire i reati connessi e il danneggiamento delle risorse marine.
Le stazioni Forestali che operano nella fascia costiera del territorio provinciale e la Base Logistica Operativa Navale di Oristano, nel periodo dal 15 novembre al 15 febbraio, hanno accertato numerosi illeciti riferibili al mancato rispetto delle norme che regolano l'attività di pesca professionale e l'inosservanza del decreto regionale che regola la pesca del riccio di mare.
Nell'area compresa tra Capo Marrargiu (Bosa) e Capo Pecora (Arbus), sono stati effettuati 196 servizi mirati, durante i quali sono stati controllati circa 200 pescatori, tra sportivi e professionali, 13 rivendite e 5 attività di ristorazione. Al termine delle attività stati elevati 5 verbali amministrativi e sono state segnalate 8 persone all'autorità giudiziaria.
Particolare attenzione è stata rivolta all'Area Marina Protetta del Sinis Mal di Ventre con 50 operazioni di controllo.
I verbali sono scattati nei confronti di pescatori sportivi che hanno prelevato più di 50 ricci, tetto massimo permesso dalla normativa e dovranno pagare una multa anche di quattromila euro.
Le denunce, invece, hanno riguardato la raccolta di ricci nell'Area marina protetta e la mancata registrazione del quantitativo pescato, reati questi per cui è prevista una sanzione ulteriore di duemila euro.