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"Le Isole, il Mezzogiorno e l'Italia sarebbero discriminati se la Corte di Giustizia Europea dovesse impedire la proroga delle concessioni balneari ad uso turistico ricreativo previste fino al 2020". Lo dichiara il senatore di Sel-Gruppo misto, Luciano Uras, che in un'interrogazione diretta al ministro delle Infrastrutture e Trasporti chiede se "la notizia corrisponda al vero", se "il governo intenda intervenire per scongiurare una riduzione delle concessioni" e se è vero che "in altri Paesi membri, per esempio la Spagna, siano in vigore normative estensive dei periodi di proroga delle concessioni esistenti".

Tutto questo, dopo aver fatto notare che "nel nostro Paese, con i suoi 7.458 chilometri di costa, di cui 3.500 circa tra Sicilia e Sardegna (comprese le relative isole minori) – spiega Uras – il demanio marittimo in regime di concessione rappresenta una rilevantissima risorsa economica, e una necessaria base di attività d'impresa eco-sostenibile e di lavoro ai fini di buona occupazione".