L'uomo indicato come la mente della banda paramilitare specializzata negli assalti ai portavalori, ha scelto il silenzio. Giovanni Olianas, 50 anni, vice sindaco di Villagrande Strisaili, in Ogliastra, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Lanusei da parte del Gip Paola Murru.
Stessa linea difensiva suggerita agli altri quattro indagati, tutti detenuti nel penitenziario ogliastrino: i fratelli di Olianas, Gianluigi e Carlo, di 53 e 43 anni, Pietro Paolo Lotto, 48, e Fabrizio Manca, di 35, tutti di Villagrande. I cinque sono comparsi davanti al Gip assistiti dai loro avvocati: Paolo Pilia per i fratelli Olianas, Marcello Caddori per Lotto e Manca. Il giudice si dovrà pronunciare entro le 19 sulla convalida dei fermi e sull'applicazione delle misure cautelari, a quell'ora infatti scadono le 48 ore dalla richiesta del Pm della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, che coordina l'inchiesta.
Con oggi si è conclusa la tornata di interrogatori di tutti e 20 i fermati: nessuno ha parlato e tutti restano in carcere per disposizione dei Gip di Pavia, Nuoro, Sassari e Tempio.
C'era anche un colpo in preparazione nel Lazio tra gli obiettivi della banda paramilitare specializzata in assalti a portavalori, sgominata nei giorni scorsi in un'operazione congiunta Polizia-Guardia di finanza coordinata dalla Dda di Cagliari. Lo si apprende dalle 332 pagine del decreto di fermo che ha portato in carcere complessivamente 20 persone.
Il 14 agosto del 2015 vengono intercettati Giovanni Olianas, vicesindaco di Villagrande Strisaili, in Ogliastra, considerato la mente dell'organizzazione, e Fabrizio Manca, anche lui tra i fermati. I due parlano a lungo dell'idea di un assalto a un portavalori a Latina e Ostia, proponendo di agire "nel giorno delle pensioni". "Tiro fuori quelle armi", dice Manca a Olianas, facendo capire di essere pronto ad agire.
Nella stessa conversazione i due parlano anche di un altro possibile obiettivo: un bancomat a Castiadas, in provincia di Cagliari. "Quasi quasi con te buttiamo giù quel bancomat a Castiadas – dice Manca – perché quello va bene, va bene a buttarlo dentro con una terna… Quasi quasi".







