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Porto, aeroporto e stazione sotto controllo per paura degli attentati: verifiche e presenze degli uomini dell'Unita operativa pronto intervento (Uopi) della Questura in aumento secondo le indicazioni del Ministero dell'Interno. Ma con discrezione: Cagliari non sembra una città blindata. Anche se però la psicosi c'è. Questa mattina, appena è stata segnalata la presenza di una valigia abbandonata in viale Diaz, sono entrati subito in azione gli artificieri dei carabinieri: tutta la zona è stata transennata e chiusa al traffico. Ma si è trattato di un falso allarme: era solo un trolley lasciato davanti a una fermata del pullman probabilmente da un senza tetto.
Pericolo scampato, ma l'intervento dei militari ha creato nel quartiere un clima di generale apprensione. Osservati speciali questa mattina anche gli oltre tremila croceristi arrivati con la nave Costa Pacifica. Anche in questo caso nessuna presenza ingombrante delle forze dell'ordine. Obiettivo: non turbare o mettere in allarme i turisti che hanno fatto tranquillamente il giro della città secondo programma.
"Dopo Parigi – spiega il comandante della Capitaneria di porto Roberto Isidori – era già scattato il livello Uno, il massimo per quanto riguarda i controlli. Stiamo proseguendo su questa linea. Certo, dopo Bruxelles, abbiamo ribadito l'esigenza della massima attenzione. Con la raccomandazione a dare un'ulteriore occhiata anche al traffico veicolare all'interno del porto. Tutto questo cercando di non turbare la tranquillità degli ospiti che arrivano con le crociere".
Più controlli, ma clima tutto sommato sereno in aeroporto.
"Siamo in stato di massima allerta – conferma Gennaro De Filippis, dirigente della Polizia di frontiera – in aeroporto ci sono i rinforzi disposti dal Ministero con gli uomini dell'Uopi e il reparto speciale cinofili. Ma è quello che sta accadendo un pò in tutti gli scali italiani ed europei. I passeggeri non sembrano risentire di questa situazione. Anzi, la presenza aggiuntiva di personale specializzato sembra stia rasserenando i viaggiatori".
A Elmas, in effetti, si respira l'aria di una giornata come le altre. Con i normali abbracci e baci per chi parte e chi arriva. Giusto un po’ di sollievo in più rispetto al passato per chi questo pomeriggio è arrivato, con il volo da Beauvais, da una città già colpita dagli attentati come Parigi.