Nuova operazione della Guardia di finanza di Oristano e dei carabinieri di Tonara nell'ambio della maxi inchiesta sugli appalti pilotati denominata Sindacopoli che ad aprile dello scorso aveva portato all'arresto di 21 persone tra amministratori locali, professionisti e funzionari. Da questa mattina è in corso una operazione sia in Sardegna che nella Penisola, in cui i militari stanno eseguendo 17 ordinanze cautelari, di cui tre custodie cautelari in carcere, 13 ai domiciliari e un obbligo di dimora, a carico di esponenti di primo piano della politica regionale, funzionari Anas, imprenditori, professionisti. Sinora 95 le persone indagate. I provvedimenti sono stati richiesti dal Gip del Tribunale di Oristano.
Ci sono anche due funzionari dell'Anas, uno nazionale, Nicola Dinnella, responsabile di procedimenti in tutta Italia, e uno sardo, Agostino Sandro Urru, tra i 13 arrestati nell'ambito del nuovo troncone d'inchiesta sugli appalti truccati in Sardegna denominata "Sindacopoli".
Entrambi sono ora ai domiciliari.
Da parte sua l'Anas ha già annunciato che si costituirà parte civile nel processo e che valuterà provvedimenti disciplinari ed eventualmente il licenziamento dei funzionari coinvolti nell'indagine.
Anas si costituirà parte civile nell'eventuale giudizio relativo all'inchiesta 'Sindacopoli', nella quale sono stati coinvolti due suoi funzionari in relazione agli appalti dei lotti 3 e 8 della Sassari-Olbia, avviati nel 2012 e aggiudicati tra settembre del 2012 e luglio del 2013. Lo si legge in una nota della società.
Anas, nel ringraziare la Procura di Oristano per aver portato alla luce il sistema di controllo illecito degli appalti messo in atto in danno all'azienda, assicurando alla Guardia di Finanza la massima collaborazione – prosegue la nota – ha già chiesto e ottenuto gli atti dell'inchiesta dalla Procura di Oristano per valutare l'adozione di provvedimenti disciplinari, eventualmente fino al licenziamento, a carico dei dipendenti implicati.
Sono 95 tra amministratori, politici, funzionari e imprenditori le persone finite nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta su Sindacopoli. Gli investigatori della Finanza e i carabinieri hanno tracciato un quadro di come agiva la cupola.
L'organizzazione, secondo l'accusa, si avvaleva di politici e funzionari che lavorano in Regione al fine di agevolare la concessione dei fondi necessarie a finanziare i lavori. Ma non solo: si occupava anche di predisporre bandi "modello" da far adottare alle amministrazioni locali colluse; della nomina di commissari di gara tra gli appartenenti all'organizzazione o tra professionisti compiacenti.
Gli indagati si preoccupavano di "influenzare" i funzionari e i tecnici dei Comuni affinché si evitassero le gare aperte, procedendo allo stesso tempo all'individuazione di professionisti ben precisi a cui inviare l'invito di gara. Si sarebbero anche sostituiti agli uffici tecnici comunali nell' individuare i professionisti cui affidare direttamente gli incarichi sotto la soglia dei 40 mila euro.
Infine, l'organizzazione avrebbe predisposto la remunerazione di amministratori e funzionari comunali con tangenti mascherate da incarichi professionali affidate a tecnici corrotti e per prestazioni non eseguite. Secondo il Gip del Tribunale di Oristano Annie Cécile Pinello gli indagati avrebbero utilizzato la minaccia "come strumento per indurre i funzionari recalcitranti a sottostare al volere del sodalizio nonché per allontanare dalle gare gli offerenti non collusi".







