L'artigianato sardo si dota di un proprio sistema di ammortizzatori sociali, sono interessate oltre 15mila imprese e 60mila addetti. Dall'1 gennaio scorso tutte le imprese artigiane, con esclusione di quelle del settore edile, e tutte le aziende che applicano un contratto di lavoro artigiano, devono contribuire ad alimentare, in base alla nuova norma, il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell'Artigianato (Fsba), attraverso i versamenti mensili con il modello F24.
"Finalmente l'artigianato si dota di un proprio sistema di ammortizzatori sociali – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – costruito sulle esigenze delle piccole imprese: per le prestazioni erogate e per le modalità ed entità delle contribuzioni". Al Fondo accedono i lavoratori assunti con contratto a tempo pieno o parziale, compresi quelli con contratto di apprendistato professionalizzante, che possiedono un'anzianità di effettivo lavoro presso l'unità produttiva di almeno 90 giorni alla data di presentazione della domanda di concessione. Sono esclusi dalle prestazioni e dall'obbligo contributivo i dirigenti e i lavoratori a domicilio.
La contribuzione a Fsba garantisce due tipologie di prestazioni, non cumulabili e alternative tra loro: l'Assegno ordinario, che per 13 settimane interviene in caso di sospensione o riduzione dell'attività lavorativa (per esempio le situazioni aziendali dovute a eventi transitori e non imputabili all'impresa o a i suoi dipendenti, comprese le situazioni climatiche o situazioni temporanee di mercato); l'Assegno di solidarietà, che per 26 settimane interviene in caso di riduzione dell'orario finalizzata ad evitare licenziamenti plurimi individuali per giustificato motivo oggettivo.
Economia Artigiani, fondi per ammortizzatori sociali
Artigiani, fondi per ammortizzatori sociali







