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Segnali positivi da Roma sul Piano nazionale della non autosufficienza per i disabili gravi.
Così il Comitato 16 novembre sospende tutte le proteste, dal presidio allo sciopero della fame e della sete, in programma il prossimo 5 maggio nella capitale davanti al ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
La riunione della svolta con il Comitato si è avuta tre giorni fa: siamo "moderatamente soddisfatti – spiega il segretario del Comitato, Salvatore Usala -, vedremo gli atti legislativi conseguenti prima di giudicare". Tanti gli aspetti della proposta del ministero giudicati positivamente: "La relazione mette in luce la priorità delle disabilità gravissime, mettendole al centro delle politiche socio-sanitarie – aggiunge Usala -. Finalmente si parla di diritti esigibili sui Livelli minimi di assistenza per le disabilità gravi e gravissime". La ripartizione delle risorse avverrà, dal 2017 in base al numero dei dati comunicati nel 2016 dei disabili gravissimi, e verranno certificati dalle Commissioni di valutazione multidisciplinare in base a scale internazionali. I tempi? Si farà tutto rapidamente, il prossimo 18 maggio è programmata una riunione per la definizione, successivamente andrà in Conferenza Stato-Regioni per l'approvazione definitiva.
Ma non manca qualche ombra, almeno tre: "I 400 milioni – avverte il Comitato – del Fondo della non autosufficienza è una cifra ridicola per i bisogni della disabilità, nel 2016 serve un incremento di almeno 200 milioni, per arrivare al 2020 a 1.200 milioni, cifra decente". Ed ancora: "Serve un atto legislativo blindato, non interpretabile, e le Regioni devono contribuire al Piano almeno con una cifra pari al 50% del finanziamento ottenuto".