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"Abbiamo la volontà di salvare i posti di lavoro e faremo il possibile per farlo". Lo ha detto il commissario straordinario della Camera di Commercio Paola Piras a margine della conferenza stampa sulla 68esima edizione della Fiera internazionale della Sardegna, rispondendo alle domande dei giornalisti sul futuro dei 17 dipendenti dell'Azienda speciale dell'ente dopo la soppressione avvenuta a marzo e la messa in liquidazione.
Al termine di questo processo, gli attivi e i passivi dell'Azienda passeranno in carico alla Camera di Commercio, ma non i lavoratori. "Non era possibile farlo – ha spiegato il commissario – perché la Camera di Commercio è un ente pubblico e l'accesso al lavoro è diverso rispetto a un'azienda speciale. A novembre si era cercato un accordo, ma ciò non è avvenuto e la cessazione è diventata una scelta obbligata. Per salvare i posti di lavoro adesso è in corso una trattativa".
"Sarà fondamentale e indispensabile entro questo mese la rinuncia di una quota di retribuzione – sottolinea Paola Piras – i cosiddetti assegni ad personam dei dipendenti, che fanno lievitare enormemente i costi. Si sta lavorando per definire questo accordo e portare a compimento la liquidazione per consentire la transizione dei rapporti su altro soggetto".
E sul futuro dell'Azienda speciale il commissario ha le idee chiare: "Noi pensiamo che la soluzione ottimale sia quella di concentrare su unica azienda speciale le diverse attività piuttosto che creare un altro ente, perché i costi per la gestione di due enti diversi sarebbero troppo elevati. I tempi non sono più quelli di una volta. Le Camere di commercio possono destinare somme molte più contenute perché esse stesse hanno avuto una riduzione del 50 per cento. Crediamo sia importate avere una sola azienda – ha ribadito – rivedere la sua azione razionalizzando i costi, le sue attività e riqualificando il personale con figure che adesso mancano".