Non si ferma la mobilitazione degli operai dell'Eurallumina che anche oggi presidiano le sedi istituzionali a Roma e a Cagliari nel percorso di avvicinamento alla Conferenza di servizi definitiva che dovrà stabilire se e quando lo stabilimento di Portovesme potrà ripartire.
Nella capitale, dopo avere resistito ieri sera sotto una pioggia battente, i cinque lavoratori del Sulcis oggi si apprestano a consegnare un documento al Mise nelle mani del funzionario che ha siglato il protocollo d'intesa per il riavvio dell'industria di allumina, Stefano Firpo, e del coordinatore dell'unità delle vertenze, Giampietro Castano.
Nel capoluogo sardo, invece, una cinquantina di operai sono giunti davanti al palazzo della Regione, in viale Trento, per un nuovo presidio. In entrambi i sit-in i lavoratori del Sulcis suonano trombette da stadio e battono a terra i propri caschetti, ormai diventati un simbolo della lotta degli operai sardi.
Gli operai dell'Eurallumina, in presidio da giorni a Roma, incontreranno alle 18 il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Ne dà notizia il capo della delegazione dei lavoratori Antonello Pirotto, storico leader della Rsu. L'obiettivo della mobilitazione, che coinvolge la capitale ma anche Cagliari, è quello di accelerare gli ultimi passaggi per il riavvio dello stabilimento di Portovesme.
Attesi, tra gli altri, adempimenti dei ministeri dell'Ambiente e del Lavoro prima della conferenza di servizi che darà il via libera definitivo alla produzione di alluminio.
L'1 maggio la delegazione in presidio a Montecitorio era stata ricevuta a Palazzo Chigi dal premier Renzi e dal sottosegretario Lotti e aveva ottenuto l'impegno del Governo per una rapida soluzione della vertenza.