È già guerra aperta fra il nuovo proprietario e presidente della Torres, Daniele Piraino, e la città. Accolto tra lo scetticismo generale, le contestazioni della curva Nord in occasione della partita casalinga di due domeniche fa ed un diffuso malcontento negli ambienti rossoblù, oggi Piraino ha annunciato "a seguito di alcuni recenti e isolati accadimenti, di avere denunciato tali fatti alle competenti autorità a tutela della propria immagine e onorabilità e a salvaguardia degli interessi della società Sef Torres".
Nelle scorse settimane Piraino ha rilevato la maggioranza delle quote azionarie da Domenico Capitani, presidente sino a settembre e poi squalificato dagli organi federali per il coinvolgimento nell'inchiesta "Dirty soccer" della Procura di Catanzaro, per cui la Torres è stata retrocessa in serie D e penalizzata. Anche lui coinvolto nell'inchiesta di Catanzaro sul calcioscommesse per aver mediato la combine di una partita dei campionati dilettantistici siciliani e condannato a tre mesi di inibizione, Piraino ha motivato la sua decisione odierna con la necessità di "garantire le indispensabili condizioni di serenità a beneficio del futuro della società".
Oggi la Torres vale 321mila euro. Piraino ha rilevato l'87% delle quote, pari a quasi 280mila euro. Il 7%, pari a 22mila euro, è stato acquisito da Emilio Minunzio, coordinatore regionale dell'Asi, ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni. Il 6% della Torres, per un valore che supera di poco i 19mila euro, è dell'imprenditore algherese Massimo Adzovic, rappresentato nel cda da Antonio Carboni, agente di commercio sassarese.
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Torres, tifosi contestano nuovo presidente e lui denuncia
