Aveva ricevuto assieme agli altri necrofori una lettera di richiamo dall'Azienda ospedaliera e probabilmente per questo motivo si è tolto la vita. Nel corso delle indagini sul business del 'caro estinto' i carabinieri hanno anche accertato il suicidio di un necroforo avvenuto nei primi mesi del 2012. E' stata sentita la moglie che ha collegato la morte del marito alla vergogna da lui vissuta dopo aver ricevuto, con altri colleghi, la lettera di richiamo da parte dell'azienda sanitaria per la quale lavorava.
Il marito aveva raccontato alla donna che a seguito di quella lettera sarebbero stati avviati accertamenti patrimoniali che potevano sfociare in un suo trasferimento, aggiungendo, inoltre, si legge nell'ordinanza: "che qualcuno dei suoi colleghi per svolgere il proprio dovere pretendeva del denaro da parte delle agenzie funebri".
Anche alcune direzioni sanitarie, oltre a quella arrivata ai carabinieri dal titolare di una agenzia funebre, avevano ricevuto esposti anonimi che mettevano in luce le collaborazioni tra necrofori e pompe funebri in cambio di denaro. I responsabili dei presidi avevano diffidato quindi i necrofori "dal commettere simili illegalità".







