Con l'approvazione delle norme di attuazione dell'articolo 8 dello Statuto sardo, in termini di denaro, significa che nelle casse della Regione entreranno fra i 130 e i 150 milioni di euro in più all'anno e che tutti i 900 milioni di arretrati rivendicati saranno pagati in 4 anni dei quali 300 già versati a gennaio 2015.
In termini di garanzie le regole sono state scritte dalla Regione, condivise con Roma e che determineranno tutti i futuri rapporti in materia di fisco. Lo Stato non potrà tenere per sé le riserve erariali della Sardegna per fare cassa, se non in casi di eventi eccezionali e imprevedibili, un terremoto per esempio, che rendano necessario ricorrere a risorse straordinarie.
Le norme di attuazione sono state approvate dalla Commissione paritetica lo scorso 12 dicembre ma l'intero percorso è iniziato nel 2006 con l'accordo Soru-Prodi che, recepito nella legge 296, modificava l'articolo 8 dello Statuto riconoscendo alla Regione nuove e maggiori entrate tributarie per un totale di 5,8 miliardi di euro. Dopo un accordo con l'Agenzia delle Entrate, la parte delle compartecipazioni erariali che spetta alla Sardegna non sarà più versata a Roma per poi tornare nell'Isola ma resterà immediatamente disponibile nelle casse regionali.
"Siamo molto soddisfatti, il risultato è quello che volevamo e che abbiamo fermamente perseguito in questi due anni alla guida della Regione – sottolinea l'assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci -. Dalla nostra parte avevamo la sentenza della Corte Costituzionale del 2012 e un Governo disponibile al confronto, ma il risultato non era affatto scontato. Un risultato che oggi premia la Sardegna e i sardi con risorse finalmente certe che potranno essere utilizzate in totale autonomia dalla Regione per migliorare la qualità della vita dei cittadini, creando opportunità di sviluppo e lavoro. Ora – conclude – il nostro compito sarà quello di monitorare la situazione per verificare che tutti gli accordi siano applicati".
"L'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri delle norme di attuazione sulle entrate della Regione Sardegna è l'atto finale, formale e necessario, di un lungo negoziato. Abbiamo un buon accordo, che precisa, con soluzioni a vantaggio della Sardegna, la riforma dello Statuto speciale frutto del patto Prodi-Soru". Lo dichiara Francesco Sanna, deputato Pd e presidente della Commissione paritetica Stato-Regione che ha predisposto il testo approvato stasera dal Cdm.
"I numeri della partecipazione della Regione al gettito delle imposte statali saranno più alti soprattutto se l'economia ed il lavoro cresceranno – sottolinea il parlamentare dem -. Ma insieme alla libertà di decidere la destinazione delle risorse, verrà esaltata la responsabilità di impiegarle bene, di non vederle sprecate, di farle fruttare a favore di lavoro, innovazione, risanamento e tutela dell'ambiente".







