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"L'Asinara è stata un lazzaretto per migliaia di prigionieri austroungarici e in seguito ha ospitato un carcere di massima sicurezza, ma oggi rappresenta un segnale di speranza e di pace e diventa il ponte tra un passato fatto di guerre e un presente che ancora deve trovare una stabilità fondato sulla solidarietà". Così il sottosegretario della Difesa, Domenico Rossi, ha inaugurato a Stintino la mostra "Vita e morte dei prigionieri austroungarici sull'isola dell'Asinara, una crisi umanitaria", allestita nel nuovo Museo della Tonnara. La mostra ricorda il dramma di 27 mila soldati dell'esercito austroungarico, che giunsero in Sardegna come prigionieri, molti dei quali non sopravvissero alla fame e alle malattie.
Accompagnato dal generale Giovanni Domenico Pintus, a capo del comando militare autonomo della Sardegna, dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, dall'assessore degli Affari generali Gianmario Demuro e dal sindaco di Stintino Antonio Diana, il sottosegretario ha accolto il presidente della Repubblica d'Ungheria, Janos Ader, giunto in Sardegna per commemorare le vittime di quei tragici fatti accaduti tra il 1915 e il 1916. Nel pomeriggio la delegazione istituzionale si è trasferita sull'isola parco, dove è stata scoperta una stele commemorativa vicino alla cappella austroungarica di Cala Reale.
"La fierezza e la generosità dei sardi – ha ricordato Rossi – emersero anche in quell'occasione, quando si privarono di quel che non avevano per aiutare i prigionieri austroungarici. Ancora grazie alla Sardegna". Anche la Regione applaude il Comune di Stintino e il Parco nazionale dell'Asinara, promotori della celebrazione odierna. "Per rafforzare la nostra coscienza civile e il nostro senso di appartenenza alla comunità dobbiamo coltivare la memoria", ha detto l'assessore Demuro. "Rievochiamo un'emergenza umanitaria paragonabile al dramma vissuto oggi da chi attraversa il Mediterraneo per raggiungere le coste occidentali", ha aggiunto. Per Gianfranco Ganau, "questa iniziativa è un argine contro l'oblio rispetto a un episodio dimenticato a lungo".