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“Dopo lo stop della Regione il Comune guidato dal centrodestra non presentò le integrazioni richieste rischiando di  perdere i 10 milioni di euro. Noi abbiamo presentatop un progetto tutto nuovo”.

Con un video di slides e foto postato su facebook il promo cittadino Massimo Zedda racconta la sua versione dei fatti circa la genesi e lo sviluppo del progetto della riqualificazione del lungomare Poetto.

La barbara abitudine della sosta sulla sabbia è solo un ricordo. E oggi nel lungomare si passeggia e si va in bici. È il fiore all’occhiello dell’amministrazione di Zedda, anche se il centrodestra rivendica la paternità del progetto.

 Ecco la versione di Zedda la “verità comprovata dagli atti”, assicura il sindaco. Tra il 2004 e il 2006 la Regione, guidata allora dall’ex presidente Soru finanzia la riqualificazione del lungomare e il progetto che viene approvato dalla giunta cagliaritana guidata da Emilio Floris nel 2009.

L’anno successivo la Regione, che nel frattempo ha cambiato colore e ed è guidata da Ugo Cappellacci, sospende il progetto e chiede una lunga serie di integrazioni, e fisse un termine per la consegna: 15 marzo 2011. Il Comune nel frattempo spende 120 mila euro per la progettazione.

Ma dagli uffici comunali non arriva nulla e nel marzo del 2011 la Regione comunica la revoca del finanziamento. Nel giugno del 2011 Zedda vince le elezioni e ottiene una proroga fino alla fine dell’anno. Così nel dicembre 2011 viene presentato un progetto “totalmente nuovo” e viene bandita la gara.  “In sei mesi”, conclude il primo cittadino, “l’amministrazione di Zedda ha fatto ciò che il centrodestra non ha fatto in 6 anni. Salvando un finanziamento da 10 milioni di euro”. 

“Abbiamo modificato noi le norme”.In serata la replica di Forza Cagliari. “Nel 2006 è vero che viene finanziato dalla Regione il progetto per la realizzazione del lungomare Poetto, ma la verità è anche che contemporaneamente entra in vigore il Ppr e vengono emanate le norme per le concessioni per i cosiddetti chioschi che prevedono che le strutture debbano essere montate ad inizio della stagione e smontate alla fine. Insomma, il Poetto con il suo lungomare non sarebbe stato più quello previsto dal progetto. Chi applaudiva a questo scempio? Per la verità, coloro che oggi tacciono questa verità.

Solo nel 2010”, aggiunge, “dopo un anno di governo della giunta Cappellacci, la Regione definisce le linee guida per l’utilizzo dei litorali in ambito urbano. E solo allora può riprendere il cammino del progetto di riqualificazione del lungomare che preveda il suo utilizzo per tutto l’anno. Indovinate chi si opponeva? Per la verità, coloro che oggi tacciono questa verità.

È vero”, conclude, “che sono stati recuperati nel 2011 i finanziamenti che rischiavano di andare irrimediabilmente perduti. Ma solo perché la Regione, governata allora da Cappellacci, modificò quelle norme che impedivano la realizzazione del progetto di riqualificazione del litorale, le stesse norme che fino ad allora il centrosinistra cagliaritano invece sosteneva e che oggi tace questa verità”.