Due giorni fa la Polizia stradale di Pistoia ha bloccato durante un controllo sulla A11 un autotreno con quattromila forme di pecorino, per un valore superiore ai 300 mila euro, destinate al mercato della Sardegna.
Oggi Coldiretti è andata all'attacco parlato di "scandalo importazione" ed ha chiesto maggiore attenzione da parte di tutti gli organi competenti.
"E' davvero sconcertante e avvilente – denuncia il presidente di Coldiretti, Battista Cualbu – che da una parte si abbassi il prezzo del latte ai pastori per una presunta, mai giustificata con i numeri, sovraproduzione e dall'altra ci sia spazio per formaggio senza etichetta, mal conservato, proveniente dalla Romania che sarebbe stato sicuramente poi venduto come sardo. Il sequestro dei giorni scorsi è davvero una notizia gravissima perché svela un traffico poco chiaro all'interno di un mercato opaco come quello sardo, dove nel 2016, non riusciamo ancora a sapere quanto latte viene lavorato nelle strutture di trasformazione e quanto formaggio viene prodotto. E' una perdita di credibilità assurda verso i consumatori. Per i pastori, ma anche per l'intera comunità sarda è una beffa; si sottraggono dalle tasche dei pastori, che producono latte certificato eccellente, oltre 30milioni di euro (il corrispettivo di una misura comunitaria) e dall'altra nella confusione totale si immette nel nostro mercato e dunque nelle case dei nostri concittadini in modo occulto un prodotto che chiamano formaggio ma del quale non si conosce nulla".
"Stanno succedendo troppe cose strane che meritano maggiore attenzione da parte di tutti – ha ribadito il direttore di Coldiretti, Luca Saba -. Chiediamo la massima allerta da parte delle forze dell'ordine, anche se è solo grazie a loro che riusciamo a conoscere questi traffici illeciti. Ma occorre andare più a fondo". "E' necessaria una presa di posizione comune – è la richiesta che lancia Cualbu -. Nelle prossime ore ci attendiamo una presa di posizione forte da parte di tutto il mondo della trasformazione, privata e cooperativistica".
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Pecorino romeno spacciato per sardo. “Uno scandalo”







