Bandiere dei metalmeccanici unite, oggi a Cagliari, per rivendicare il rinnovo del contratto fermo da un anno e per denunciare l'emergenza disoccupazione giovanile.
Almeno 500 lavoratori (ma altri stanno arrivando da ogni parte dell'isola), tra questi anche una delegazione di operai dell'Alcoa di Portovesme, si sono dati appuntamento questa mattina in piazza del Carmine per un corteo che attraverserà la via Roma fino a piazza Darsena, dove a fine mattinata si svolgerà il comizio di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm che hanno organizzato la manifestazione contemporaneamente ad uno sciopero unitario di otto ore.
La mobilitazione, che si svolge in concomitanza in Sicilia e Calabria, si concluderà con le parole del segretario nazionale di Fim Cisl, Marco Bentivogli, dal palco allestito in piazza Darsena.
"È necessario che si apra una vertenza nazionale sulla Sardegna sul versante occupazionale".
Lo ha dichiarato il segretario nazionale di Fim Cisl, Marco Bentivogli, oggi a Cagliari per lo sciopero di otto ore dei metalmeccanici per il rinnovo del contratto e la manifestazione unitaria con Fiom Cgil e Uilm.
"Non possiamo accettare che l'unica alternativa alla disoccupazione sia andarsene via da questa meravigliosa terra, – ha aggiunto – come invece sono stati costretti a fare tante ragazze e ragazzi sardi. L'industria non è il futuro dicono i 'benaltristi'. Un terzo dei sardi negli anni Ottanta era occupato nell'industria, oggi poco più di un decimo. E' crollato il contributo dell'industria al Pil sardo, non è salito quello del turismo. Poi hanno detto che era 'finita l'industria pesante', ma è crollata anche l'industria hi-tech, al 247/o posto tra le regioni d'Europa", ha concluso Bentivogli.







