Dietro il gigantesco rogo che per due giorni ha devastato il territorio compreso tra Isili-Nurri-Orroli-Villanova Tulo, nella provincia del sud Sardegna, potrebbe esserci la mano dell'uomo. È questa l'ipotesi su cui si stanno concentrando gli investigatori del Corpo forestale e vigilanza ambientale che insieme ai vigili del fuoco, Protezione civile e i volontari, con l'ausilio dei carabinieri che hanno pattugliato le strade, hanno lavorato fino a poche ore fa per completare le bonifiche.
Attualmente sono in corso i controlli di tutte le aree percorse dal rogo, mentre alcuni allevatori si sono già presentati dai carabinieri per denunciare i danni subiti. Al momento non è possibile quantificarli in modo esatto: secondo una prima stima della Forestale, le fiamme hanno distrutto oltre 1.500 ettari di macchia e boscaglia. E mentre si contano i danni del Sarrabus, anche oggi altri incendi stanno devastando la Sardegna. Le squadre a terra, due Canadair e due elicotteri, tra cui il "Super Puma" della flotta regionale, stanno operando per arginare un rogo divampato a Guspini, nel Medio Campidano, e ora sotto controllo. Rogo anche a Buddusò, in Gallura.
Dopo un primo intervento di tre elicotteri e due Canadair, ora in volo c'è un solo elicottero che aiuta le squadre a terra. Sempre un mezzo aereo è impegnato a lanciare "bombe d'acqua" per spegnere un altro incendio a Bono, nel Sassarese.







