Caro On. Piras,
Constato a malincuore che anche lei si è piegato a quel sistema propagandistico in odore “leopoldo”, che ama raccontare le verità a metà. Questo perché è palese che Sel come tanti altri partiti si metterà di traverso rispetto alla nostra proposta di ridurre gli stipendi.
Lei cita Di Maio sostenendo che le sue spese di 100 mila euro sono una chiara testimonianza dei costi delle politica – tutte rendicontate intanto -, e dimentica di dire che lo stesso ha restituito in modo “populistico” 200 mila euro allo Stato. Potrebbe citarmi un altro politico italiano che ha fatto altrettanto? Secondo lei dunque questo non è un atto di coerenza verso i cittadini italiani?
Sostiene dunque che il ridimensionamento dei costi della politica sia argomento demagogico e, ahimè, ricicla appieno la vulgata renziana.
Temo che il problema sia la mancanza di volontà di ridurre i costi della politica e riparametrare il vostro tenore di vita verso gli standard europei. Noi pensiamo che più che altro sia un dovere verso un popolo che fa la fila alle mense Caritas.
Le coerenza non è populismo, abbiamo deciso a suo tempo di ridurre il nostro stipendio, rendicontare le spese della diaria e restituire le eccedenze, rinunciando a tutte le indennità di carica. Lo so vi fa schifo il nostro populismo, a me questa parola invece comincia a piacere. Noi con la nostra demagogia sosteniamo il microcredito e decine di aziende che vivono e danno occupazione grazie a noi. Fatelo anche voi e potrete mettervi in cattedra e dare i voti.







