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Arriverà al Consiglio di Stato il contenzioso di giustizia amministrativa che contrappone i capi delle due Procure sassaresi, quella ordinaria e quella dei minori. Lo scontro, decisamente insolito, è scaturito dal ricorso presentato da Elena Pitzorno, procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori, che ambiva alla guida della Procura di Sassari.

Dopo la nomina del magistrato Gianni Caria, la Pitzorno è ricorsa al Tar del Lazio, la cui prima sezione, che in aprile aveva preso il caso in carico, ha accolto la sua istanza. Ma contro il provvedimento dei giudici romani è pronta l'impugnazione dei legali di Gianni Caria, gli avvocati Stefano Gattamelata e Vanessa Porqueddu. Secondo la tesi accolta dal Tar, la proposta originariamente formulata e approvata dalla Quinta Commissione del Csm, sulla quale il ministro della Giustizia aveva espresso il proprio parere favorevole, non coincide con quella definitivamente approvata il 24 febbraio scorso.

Il Csm, il Ministero e i legali del procuratore Caria hanno sostenuto "la presenza di meri errori formali nella delibera originaria, oggetto di correzione attraverso la sostituzione con un testo emendato e sottoposto al plenum", dal contenuto "ontologicamente identico". Sulla base di tale convinzione, i legali del magistrato sassarese chiederanno al Consiglio di Stato di riconoscere che si è trattato di un mero vizio di forma.