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"Dispiace che qualche politico locale o improvvisazioni dell'ultim'ora abbiano interferito nell'organizzazione di un incontro tra il presidente del Consiglio e i sindacati che stamattina avrebbero certamente avuto piacere di rappresentare le istanze del mondo del lavoro della Sardegna". Così i segretari generali di Cgil e Uil, Michele Carrus e Francesca Ticca, spiegano il motivo per il quale le loro delegazioni hanno disertato il confronto con il premier.

L'incontro, spiegano, avrebbe dovuto riguardare "il disagio diffuso nell'isola per la mancata ripresa dei settori produttivi ma anche le potenzialità di rilancio attraverso investimenti, politiche mirate su settori innovativi, progetti per le aree interne, rifuggendo dall'idea di polarizzare, allo scopo magari di capitalizzare qualche consenso mettendo in secondo piano invece i troppi problemi della Sardegna, l'attenzione su alcune singole vertenze, scelte arbitrariamente. Abbiamo scelto di non lasciare spazio ad alcuna strumentalizzazione – sottolineano Carrus e Ticca – proprio perché rappresentiamo e difendiamo quotidianamente tutti i lavoratori, di tutti territori, di tutte le aziende, di tutti i settori, pubblici e privati".

I segretari di Cgil e Uil colgono l'occasione per avanzare le loro proposte al Governo: "chiediamo di sostenere il rilancio dei settori produttivi in Sardegna, impegnando anzitutto in modo importante Eni e coinvolgendo in progetti innovativi nella nautica e nell'aerospaziale Fincantieri e Leonardo-Finmeccanica". Anche la Cisl, che invece ha partecipato all'incontro, ha presentato un proprio documento sollecitando "l'apertura di un tavolo per affrontare le questioni della ripartenza – precisa il segretario regionale Ignazio Ganga – per ragionare della Sardegna, un'isola con due aree di crisi complessa e altre aree in sofferenza".