Poiché i presupposti e gli obiettivi di allora (ambito unico, tariffa unica, gestore unico) e le conseguenze negative per le popolazioni dei piccoli Paesi (tariffe più alte, uffici lontani e anonimi ecc.) mi ricordano quelli del servizio idrico, ho battezzato così questa novità inserita nel Piano di gestione dei rifiuti approvato dalla Giunta Regionale.
Un’altra bella trovata che a mio parere sarà ad esclusivo vantaggio di alcune città sarde, che non hanno avviato il sistema della raccolta dei rifiuti porta a porta, ma a spese degli abitanti dei piccoli Paesi e di quei Comuni che con grande sacrificio e virtuosismo, applicano da tempo la raccolta differenziata porta a porta, registrando percentuali di rifiuti differenziati, anche oltre l’80%.
I Comuni delle zone interne, quelli che soffrono lo spopolamento, ma anche molti comuni costieri, praticano la raccolta dei rifiuti porta a porta. In questi centri il servizio è organizzato in ambiti ottimali, che spesso coincidono con le Unioni di Comuni, ma vi sono anche gestioni singole o formate da pochi Comuni contigui. Tutte aggregazioni non imposte dall’alto, ma volute dai Comuni per contenere i costi e migliorare il servizio per il cittadino.
Per contro, ci sono città importanti, Cagliari e Alghero ne sono un esempio, che hanno percentuali di differenziata al disotto della media regionale (56%) con tariffe superiori alle nostre.
Il costo medio per abitante è più basso nei Paesi rispetto alle città, nonostante le nostre case siano più grandi di quelle cittadine.
Invece di far adeguare i numeri di queste città alle realtà virtuose, si vorrebbe creare un ambito unico regionale per i rifiuti (proprio come per Abbanoa), così da spalmare le percentuali alte dei piccoli centri, facendo salire la percentuale media regionale di raccolta differenziata, senza scomodare i comuni non virtuosi.
Intendono anche determinare una tariffa unica regionale (proprio come accadde per Abbanoa, prima della quale nel mio Paese avevamo tariffe inferiori della metà), questo causerà un deciso aumento delle tariffe sui rifiuti anche in un territorio particolarmente virtuoso come il nostro.
Sostengono che il servizio affidato con unico appalto regionale a unico gestore costerà meno (propagandano le solite storie delle economie di scala, senza ammettere che non sempre si realizzano).
Non so come si possa affermare questo quando i dati e i fatti dimostrano il contrario.
Difficile crederci anche ripensando alla solita esperienza di Abbanoa.
Perché anche in questo caso si sta martoriando il sistema dei Paesi e le realtà delle zone interne poco popolate?
Perché si continuano a pensare soluzioni a solo vantaggio dei centri più popolati?
Non di certo per indurci a trasferirci tutti in città.
Ci sono altre risposte, che poco sanno di analisi e fenomeni sociologici e molto di strategia politica.
Tutto forse sarà più chiaro nei prossimi mesi, quando certi assetti saranno completati.
Come per altre vertenze, penso che anche questa volta il mio appello da Sindaco, da addetto ai lavori visto che mi occupo di tributi, da semplice cittadino innamorato delle zone interne e delle piccole realtà Sarde, resterà inascoltato.
Lo faccio comunque, rivolgendomi alla Giunta e al Consiglio Regionale: FERMATEVI!!
Se proprio volete occuparvi di rifiuti, o magari di riuso di quelli che impropriamente continuiamo a chiamare rifiuti, posto che non gradite suggerimenti dai comuni mortali, non fatelo a spese delle zone interne.
Il Popolo Sardo vi sarà grato.
Marco Lampis, sindaco di Escalaplano






