"La Legge 9 che ha istituito l'Aspal, insieme alla recente Legge 37 sul superamento del precariato, rappresentano un atto di coraggio e responsabilità del Consiglio regionale necessario per chiudere vertenze che negli anni hanno sottratto tempo, risorse e qualità dei servizi erogati. Ma il lavoro del Consiglio non può fermarsi all'approvazione della legge: è necessario vigilare affinché questa sia applicata da chi di dovere senza omissioni, senza logiche arbitrarie, senza inaccettabili soprusi e nel pieno rispetto delle norme e dei diritti delle persone".
 
Lo afferma, in una nota, il presidente della Prima commissione del Consiglio regionale, Francesco Agus. "Ci risulta che questo non stia accadendo con la nuova agenzia Aspal per i servizi per l'impiego e le politiche del lavoro – aggiunge l'esponente di Sel – dove le recenti decisioni assunte dall'amministratore sembrano lontane anni luce dagli auspici del Consiglio all'atto dell'approvazione della legge e dai valori che dovrebbero contraddistinguere un governo regionale di centrosinistra. Registriamo nelle recenti assegnazioni delle sedi di lavoro dei dipendenti dell'agenzia errori evidenti, abusi e violazioni delle norme a tutela del lavoro, della famiglia, della disabilità. Le reali esigenze territoriali necessitano di una valutazione seria e omogenea che evidentemente non c'è stata, producendo in questi primi atti storture incomprensibili che sembrano dettate da logiche arbitrarie, personalistiche e vessatorie più che da trasparenti atti di organizzazione e che si traducono per molti lavoratori in trasferimenti di sede di oltre 200 km von enormi disagi per i territori, per i cittadini bisognosi di assistenza, per i lavoratori e per le loro famiglie. Il tutto senza aver concordato i criteri con le forze sindacali".
 
"La presidenza e l'assessore del lavoro devono intervenire affinché la gestione di Aspal sia trasparente e coerente con gli indirizzi del Consiglio e delle forze politiche della maggioranza e venga ricondotta dentro le norme a tutela delle persone e dentro un clima orientato dal buon senso e non dall'adrenalina manageriale punitiva. La Prima commissione, se non ci saranno interventi correttivi urgenti – conclude Agus – svolgerà il suo ruolo dentro le sue prerogative affinché le leggi regionali siano pienamente rispettate e le agenzie della Regione rispondano agli indirizzi politici dati e non ad altre logiche che non capiamo e non tolleriamo".